Doppio attacco Isis a Kabul, è strage di giornalisti

(ANSA/AP Photo/Massoud Hossaini)

KABUL. – La ‘zona verde’ di massima sicurezza nel cuore di Kabul è tornata oggi a macchiarsi di sangue per un duplice attentato kamikaze firmato dall’Isis, e pensato esplicitamente per causare una strage di gente comune. Il bilancio, pesante, è stato di almeno 29 morti e 49 feriti, fra cui ben nove giornalisti, fotografi e cameramen afghani. Un decimo cronista, impegnato con la Bbc, è invece stato ucciso nelle stesse ore nella provincia orientale di Khost.

Incredibilmente, come avvenuto più volte quest’anno, i due terroristi sono riusciti a superare i controlli della zona di massima sicurezza, giungendo senza difficoltà fino all’area di Shahsh Darak, a ridosso del muro posteriore dell’ambasciata americana e del quartier generale della Nato, dove si sono fatti esplodere a distanza di 30 minuti l’uno dall’altro.

L’azione del primo kamikaze, arrivato sul posto a bordo di una motocicletta imbottita di esplosivo, ha causato vari morti e feriti fra la folla di persone in movimento verso gli uffici, le numerose ambasciate ed i negozi del quartiere. Ma quando vicino al luogo dell’attentato sono arrivati sia i primi soccorritori sia le troupe dei media afghani e internazionali, il secondo kamikaze, che era camuffato da giornalista, ha attivato la bomba nascosta nel suo giubbotto provocando una inevitabile strage.

Nove giornalisti, fotografi e cameramen afghani, fra cui Shah Marai della agenzia Afp, sono stati uccisi sul colpo, mentre molti altri hanno riportato gravi ferite. Annunciando di aver ricevuto 17 feriti e cinque cadaveri, l’ospedale di Emergency ha reso un tributo a Marai che “ha spesso fotografato i nostri pazienti per mostrare la realtà della guerra”.

I talebani dell’Emirato islamico dell’Afghanistan hanno subito preso le distanze dagli attentati, ma poco dopo i seguaci del ‘Califfo’ Abu Bakr al-Baghdadi si sono aggiudicati, attraverso Amaq, il loro organo propagandistico, la responsabilità dell’attacco, postando la foto dei due giovani kamikaze armati. Unanime il cordoglio internazionale per la strage, mentre la Federazione dei giornalisti dell’Afghanistan ha condannato duramente l’atto terroristico che ha prodotto “il più alto numero di vittime fra gli operatori dei media della storia afghana”.

Da parte sua il ministro degli Esteri italiano, Angelino Alfano, ha manifestato la “piena solidarietà dell’Italia al popolo afgano per gli attacchi di oggi in cui hanno perso la vita numerosi civili, bambini, giornalisti e rimasti feriti soldati Nato”.

Il sanguinoso episodio di Kabul non è stato l’unico della giornata. Nelle stesse ore infatti un altro kamikaze si è fatto esplodere al passaggio di un convoglio di militari romeni della missione ‘Resolute Support’ della Nato. Otto di essi sono rimasti feriti, ma lo scoppio ha ucciso sul colpo almeno undici bambini, studenti di una madrassa (scuola coranica) che si trovava sulla strada. Inoltre l’ufficio stampa della Nato ha segnalato in serata l’uccisione in combattimento di un soldato americano nell’est del Paese.

Ed infine la Bbc ha confermato che un commando di origine sconosciuta ha ucciso Ahmad Shah, un giovane reporter da un anno in servizio per il suo notiziario in pashtun. Per lui le condoglianze non sono arrivate solo dalla radio britannica, ma anche, insolitamente, dai talebani che lo hanno ricordato come un “professionista serio”.

(di Maurizio Salvi e Syed Anwer/ANSA)

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