Netanyahu: “L’Iran mente, punta a bombe come Hiroshima”

Il Primo Ministro Benjamin Netanyahu. EPA/JIM HOLLANDER

TEL AVIV. – L’Iran mente e progetta di realizzare almeno cinque bombe atomiche, potenti come quelle sganciate su Hiroshima: grazie ad una spericolata operazione di intelligence Israele e’ riuscito a venire in possesso dell’archivio segreto relativo ai progetti nucleari militari dell’Iran ed e’ adesso in grado di esporre ”tutte le sue menzogne” alla comunità internazionale.

Il premier Benyamin Netanyahu si rivolge alla nazione, con discorso in diretta a reti unificate al termine di una giornata di grande tensione. Iniziata con un misterioso attacco notturno a due basi missilistiche in Siria, attribuito da alcune fonti ad Israele, e da una seduta straordinaria ed urgente del Consiglio di difesa del governo nel ministero della difesa di Tel Aviv. Con una regia molto accurata, immagini e slides, Netanyahu ha mostrato agli israeliani scaffali carichi di dossier ed armadi pieni di cd.

”Alcune settimane fa – ha rivelato – Israele ha ottenuto mezza tonnellata di documenti iraniani, che erano custoditi in un magazzino alla periferia di Teheran, la cui esistenza l’Iran aveva tenuta nascosta. Ci sono 55 mila documenti e 183 cd. Queste sono copie dell’archivio, mentre gli originali sono adesso in mani sicure”, scandisce dal microfono parlando di ”uno dei successi di intelligence piu’ grandi della nostra storia”.

Sui dettagli della formidabile operazione non ha tuttavia fornito altri elementi. Tranne il fatto di averli condivisi tutti con l’alleato più fedele, gli Stati Uniti d’America di Donald Trump. Il premier ha invece spiegato che dall’esame del contenuto di quella sterminata documentazione gli esperti hanno potuto ricostruire in tutte le sue ramificazioni il cosiddetto ‘Progetto Amad’.

“Era un progetto segreto – ha spiegato – che comprendeva piani elaborati per la progettazione, la costruzione e la prova di ordigni atomici”. In questo contesto Netanyahu ha citato, per smentirle, anche le dichiarazioni del ministro degli esteri Jawad Zarif secondo cui Teheran non ha ambizioni a dotarsi di ordigni atomici. “Ma l’Iran mente alla grande”, ha stigmatizzato il premier.

Mentre Netanyahu parlava, i primi effetti si sono immediatamente avvertiti con un aumento a New York del prezzo del petrolio le cui quotazioni sono salite dell’1,63 % a 69,21 dollari al barile. Scopo del ‘progetto Amad’, elaborato negli anni 1999-2003, era di produrre armi atomiche, ha affermato Netanyahu. ”Si trattava di progettare, produrre e poi provare cinque ordigni nucleari molto piu’ potenti di quelli lanciati su Hiroshima”.

Il progetto, ha aggiunto, studiava anche il sistema per montarli su missili balistici, ed includeva anche la produzione di testate e di centrifughe. Quel progetto non è mai stato abbandonato, ha concluso del premier parlando ancora una volta di menzogne e spigando che è stato solo sostituito il nome ma sono rimasti il capo-progetto ed il personale.

Netanyahu ha detto di aver inoltrato questa documentazione ai Paesi del cinque-più-uno che hanno sottoscritto l’accordo sul nucleare. E si è augurato che il presidente Trump ora “adotti la decisione giusta” quando il 12 maggio stabilirà se gli Usa usciranno dall’intesa. Dall’altra parte dell’oceano lo stesso Trump non ha tardato a commentare: ‘Avevo ragione io al 100%’, ha sottolineato lasciando intendere le sue intenzioni.

In Israele le prime reazioni a queste rivelazioni sono state tiepide. Da un lato e’ stata espressa grande ammirazione per le straordinarie capacita’ degli agenti del Mossad. Ma dall’altro e’ stato commentato che nella sostanza le informazioni rivelate da Netanyahu erano già note agli esperti del ramo e che ancora oggi molti (in particolare i maggiori Paesi europei) ritengono che l’accordo sia ancora il modo migliore per mantenere una forma di controllo sulle attività nucleari iraniane.

(di Aldo Baquis/ANSAmed)