Contatti in extremis Ue-Usa per scongiurare la guerra dei dazi

Ue pronta a reagire a dazi Usa, nel mirino pure le Harley

BRUXELLES. – Un ‘déjà vu’ dopo la lunga notte dell’ultimo vertice Ue di fine marzo, ma con ancora meno aspettative positive per scongiurare la guerra dei dazi con gli Usa. Allora arrivò l’esenzione temporanea per un mese, questa volta ‘l’happy end’ è ancora meno scontato, come ha fatto capire il tono della dichiarazione congiunta May-Merkel-Macron dopo le missioni fallimentari alla Casa Bianca.

Contatti a tutti i livelli, chiamate in extremis tra Bruxelles e Washington, il fiato sospeso per l’imperscrutabile decisione di Trump e contromisure già pronte, ma “il presidente non ha ancora deciso”, ha detto il segretario al tesoro americano Steven Mnuchin. Una decisione però “arriverà in tempi rapidi”.

La mezzanotte del primo maggio, momento in cui scade l’esenzione temporanea all’Ue, scatta infatti alle sei di mattina italiane. Per la prima volta dall’iniziativa di Parigi, Berlino e Londra interviene il ministro per lo Sviluppo economico Carlo Calenda che sostiene: “Non spetta a me, ma io non avrei sottoscritto” l’ultimatum a Trump deciso da Macron, Merkel e May “e non perché sono a favore dei dazi, ma perché bisogna tenere i toni molto bassi e stare molto attenti a non costruire una situazione che rischia di sfuggirci di mano”.

In ogni caso Calenda lascia intendere che i margini della trattativa sono ancora aperti e nelle prossime ore “potrebbe anche arrivare un’altra proroga” della sospensione dei dazi Usa verso l’Ue. “Vediamo cosa succede” ha concluso il ministro. A marzo, per evitare i dazi su acciaio e alluminio, la commissaria Ue al commercio Cecilia Malmstroem aveva compiuto un pressing di persona a Washington, macinando gli incontri.

Questa volta l’unica mossa ufficiale in programma è una telefonata dell’ultima chance con il segretario Usa al commercio Wilbur Ross, ma che difficilmente sarà risolutiva. “Contatti sono in corso a tutti i livelli”, anche con i 28, ha assicurato il portavoce dell’esecutivo comunitario. La linea di fondo, però, è un’altra. “Siamo pazienti ma siamo anche pronti” a rispondere ai dazi americani, ha infatti messo le mani avanti la Commissione.

Il punto è che l’Ue non intende fare concessioni ‘gratuite’ agli Usa per ottenere qualcosa – l’esenzione dai dazi – che aveva già e che le spetta di diritto secondo le regole del Wto. Solo nel caso in cui Trump concedesse ‘senza se e senza ma’ l’esenzione “completa e permanente” all’alleato storico, allora l’Ue sarebbe pronta a sedersi al tavolo dei negoziati per discutere di tariffe auto, quote di carne bovina o quant’altro gli Usa vorranno rivedere, incluso un ‘mini Ttip’ se fosse il caso.

“Ci aspettiamo che il presidente Trump escluda l’Ue dalle tariffe una volta per tutte. Qualsiasi altra decisione danneggerebbe entrambe le parti, non lasciando altra scelta che adottare delle contromisure”, ha avvertito anche il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani. Queste sono già pronte da marzo, e prevedono tre linee d’azione: primo, una contro-lista di prodotti Usa che saranno colpiti da dazi per un valore di circa 2,8 miliardi di euro, dai jeans Levi’s alle moto Harley Davidson sino a burro di arachidi, sigarette e bourbon. Questa ci metterà da uno a tre mesi per entrare in vigore.

Secondo, sono già partiti i monitoraggi delle esportazioni verso l’Ue di acciaio e alluminio: dovessero aumentare in modo anomalo dopo i dazi Usa, l’Ue può bloccarle a tutela della siderurgia europea. Infine, è pronto a partire anche il ricorso formale al Wto. Il timore, soprattutto in Italia, è che la guerra dei controdazi Ue impatti molto di più di quella dei dazi Usa su acciaio e alluminio: secondo Coldiretti, l’escalation metterebbe a rischio 40,5 miliardi di export ‘Made in Italy’ oltre oceano.

(di Lucia Sali/ANSA)

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