Real-Bayern coda al veleno, Marcelo: “Il rigore c’era”

Scontro in area tra Marcelo e Thomas Mueller. Archivio. EPA/RODRIGO JIMENEZ

ROMA. – Il Real insegue la tredicesima Coppa, ma il passaggio in finale (la terza consecutiva) è ancora al veleno. Il ritorno della sfida di Champions col Bayern Monaco al Bernabeu finito 2-2 è proseguito tra le polemiche: sotto accusa, soprattutto da parte dei bavaresi, l’arbitro turco Cakir ‘colpevole’ di aver negato al Bayern un rigore netto al 45′ del primo tempo, per un evidente fallo di mano in area di Marcelo.

Talmente evidente che lo stesso Marcelo, a festa Real già cominciata, lo ha ammesso onestamente: “Mentirei se dicessi che la palla non mi ha colpito la mano, era rigore. Se dico che non me ne importa, non dico il vero, ma il calcio è così. Non parlo degli arbitri, ma è chiaro che a volte sbagliano a nostro favore e altre volte contro”.

L’episodio ha scatenato subito le proteste dei tedeschi in campo e fuori: a partita ancora in corso, i due grandi assenti della sfida del Bernabeu nelle file del Bayern, cioè Jerome Boateng e Arturo Vidal, entrambi infortunati, hanno detto la loro: il primo postando una foto del tocco di mano di Marcelo “no rigore ? andiamo…”; mentre il cileno ha scritto “un’altra volta !!!”.

La Bild, il più diffuso giornale tedesco, milioni di copie vendute, rincara la dose: “come hanno fatto a non vedere il rigore?” si chiede, ricordando con l’ausilio di una foto che “c’erano sei occhi a guardare” il tocco di mano, vale a dire quelli di Cafir, del guardalinee e dell’arbitro di porta.

I giornali spagnoli celebrano la terza finale di seguito del Real, senza nascondere l’evidente aiutino arbitrale. Il Bayern esce arrabbiato ma anche con molti rimpianti. Lo sa il tecnico Jupp Heynckes, che non nasconde la delusione: i tedeschi dovevano rimontare il 2-1 subito in casa all’andata, compito durissimo.

Reso impossibile anche dall’incredibile papera del portiere Ulreich che, a inizio del secondo tempo, ha regalato a Benzema la rete del raddoppio dei blancos. Così il Bayern si è ritrovato sotto di un gol e costretto a inseguire. Heynckes col suo proverbiale aplomb non ha inveito contro l’arbitro come hanno fatto diversi suoi giocatori, limitandosi a dire “c’era un rigore per noi”.

Per poi aggiungere con onestà “non posso parlare dell’arbitro in una partita in cui abbiamo sbagliato tanto. Errori come quello dell’inizio del secondo tempo – ha aggiunto il 68enne tecnico riferendosi allo sfortunato portiere e alla sua notte da incubo – non sono compatibili con questo livello di partite. Peccato, perché nelle due gare siamo stati migliori del Real e meritavamo la finale”. Però a Kiev vola ancora il Madrid di Zidane, implacabile in Europa, a caccia dell’ennesimo trionfo.

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