Pd: i numeri in Direzione, Renzi parte da 117 a 77

Assemblea nazionale del Partito Democratico
Assemblea nazionale del Partito Democratico (Foto Roberto Monaldo / LaPresse18-12-2016)

ROMA. – La direzione del Pd riflette i numeri del congresso, nel quale Renzi si impose con il 70%, davanti ad Orlando (20%) ed Emiliano (10%). Ma al congresso sostennero Renzi anche le componenti di Dario Franceschini, di Matteo Orfini, di Maurizio Martina e quelli vicini a Walter Veltroni. Sui 209 esponenti della direzione, 117 fanno riferimento a Renzi, compresi 13 “turchi” di Orfini e 3 legati a Graziano Delrio.

L’area Franceschini conta invece 20 componenti, Martina 9, gli amici di Veltroni un paio. Delle minoranze Andrea Orlando ne conta 32 e Michele Emiliano 14. In totale, tutti i gruppi non legati a Renzi mettono insieme 77 voti. Ma ci sono inoltre una quindicina di componenti della direzione che non hanno ancora fatto sapere come voteranno.

L’incognita per Renzi è rappresentata da diversi ex parlamentari che non sono stati ricandidati e domani potrebbero distanziarsi dall’ex segretario. Una prima cartina al tornasole dei rapporti di forza del Pd è rappresentata dal documento dei renziani che chiede di non votare domani in Direzione e che, secondo i sostenitori dell’ex leader, avrebbe raccolto la firma di 116 parlamentari: non tutti sono membri della Direzione, dove siedono invece alcuni ex deputati ed ex senatori.

Nel gruppo Dem in Senato il documento dell’area Renzi avrebbe raccolto l’adesione di 39 senatori su 52. Stessi rapporti di forza nel gruppo della Camera, dove le adesioni al documento sono 77 su 111 deputati. Bisogna però distinguere tra renziani di stretta osservanza, come il capogruppo al senato Andrea Marcucci, e i cosiddetti “renzisti”, come il capogruppo alla Camera Graziano Delrio o Matteo Richetti, che si è già candidato al prossimo congresso: questi hanno sostenuto l’impostazione riformista di Renzi ma su diversi punti divergono dall’ex segretario.

Ad esempio Delrio si è pronunciato su un congresso ravvicinato, diversamente da Renzi. Rispetto alle firme raccolte oggi sul loro documento nei gruppi parlamentari, i renziani di stretta osservanza sarebbero una decina in meno al Senato e una quindicina in meno alla Camera.

(di Giovanni Innamorati/ANSA)

Lascia un commento