Nobel Letteratura, in 117 anni solo la guerra lo fermò

Bob Dylan. (ANSA/AP Photo/Chris Pizzello, File)

ROMA. – Da Sully Prudhomme nel 1901 a Kazuo Ishiguro nel 2017, la storia del Nobel per la letteratura, sei volte vinto dall’Italia – tra molte polemiche nel caso di Dario Fo – è stata costellata da quelli che ora appaiono miti brontolii dell’opinione pubblica rispetto al colpo di scena di oggi, così forte e drammatico da portare allo stop. Solo la guerra prima aveva segnato una pausa – più che giustificata – che durò per tutti gli anni del secondo conflitto mondiale, dal 1940 al 1944.

Certo gli accademici di Svezia in questi 117 anni di vita (anche se la fondazione è del 1895) avevano prima fatto parlare tanto di loro solo per motivi squisitamente letterari, o personali, o anche politici ma lo scandalo che ora li travolge lascerà un segno non indifferente.

La più recente delle polemiche è stata come è noto quella legata all’assegnazione del Nobel a Bob Dylan, non solo per la scelta originale – da molti contestata – di mettere l’etichetta letteraria a chi ha avuto una carriera nel mondo della musica, ma anche per lo scarsissimo coinvolgimento emotivo di Dylan che non ha commentato per mesi lasciando nell’incertezza il mondo sul fatto che lo avrebbe ritirato o meno e poi, una volta accettato, mandò un’impacciata Patti Smith al suo posto a ricevere gloria e assegno perchè lui aveva ”precedenti impegni”.

Dylan non è stato del resto il solo a non presentarsi alla cerimonia finale e qualcuno, sono stati quattro, hanno proprio detto un no completo o quasi, al più ambito dei premi per uno scrittore. Il gran rifiuto più celebre è stato quello di Jean Paul Sartre nel 1964, che pur dichiarando ammirazione per l’Accademia di Svezia era riottoso in generale nei confronti delle istituzioni e per questo disse no perchè gli sembrava in qualche modo di accettare il potere costituito.

Sei anni prima era stata la volta del diniego di Boris Pasternak. Era il 1958 e il suo entusiasmo iniziale era stato gelato dal Kgb. “In considerazione del significato attribuito a questo premio dalla società in cui sono nato, devo rifiutare questo immeritato premio che mi è stato conferito. Vi prego di non accogliere il mio volontario rifiuto con dispiacere”, scrisse dicendo di no e morì solo due anni dopo in condizioni di estrema povertà.

Dissero prima no e poi invece si, Bernard Shaw che ebbe il Nobel nel 1925, e Elfriede Jelinek nel 2004. Ma anche lei come Dylan non lo ritirò e mandò un messaggio registrato alla cerimonia finale che si è sempre svolta a Stoccolma e questa volta invece, non ci sarà.

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