Coppa Italia show: Juve cerca il poker, Milan l’Europa

In primo piano l'allenatore delle Juve, Allegri. Dietro, Gattuso del Milan
In primo piano l'allenatore delle Juve, Allegri. Dietro, Gattuso del Milan

ROMA. – La Juve cannibale fagocita virtualmente il settimo scudetto di fila e vuole ritagliarsi un altro record, il poker consecutivo in Coppa Italia nella sfida di mercoledi’ contro una rivale storica in fase di ristrutturazione. Di fronte troverà il Milan di Gattuso che potrebbe cogliere il primo alloro della gestione cinese e blindare l’Europa League rendendo meno delicata la sfida con l’arrembante Atalanta. Ma dopo la finale di Supercoppa 2016, vinta dai rossoneri ai rigori, la Juve non si farà cogliere impreparata.

Per digerire la rocambolesca uscita dalla Champions, Allegri vuole aggiungere questi altri due trofei alla bacheca con i bianconeri favoriti che giocheranno due gare in cinque giorni all’Olimpico. L’ultima notte magica romana è distante appena due mesi, col successo in recupero sulla Lazio con una perla di Dybala.

La Juve arriva alla sfida di mercoledì caricata a mille dal rassicurante +6 sul Napoli e con un’arma in più, Douglas Costa, grimaldello degli ultimi successi che hanno reso innocui errori e incertezze recenti. Dal canto suo il giovane Milan, che Gattuso ha un po’ assestato grazie agli ultimi due successi dopo sei gare senza vittorie, cercherà di procurare la sorpresa condotta in difesa dall’ex Bonucci, a centrocampo da Calhanoglu e Bonaventura mentre in attacco a sfidare Higuain ci proverà il baby Cutrone, nel cuore dei tifosi con una stagione da 16 gol in 44 partite.

Sarà la quinta finale che vede protagoniste le due squadre con la Juve in vantaggio per 4-1. Successi nel 1942, nel 1990 con un gol di Galia, nel 2016 con sigillo di Morata ai supplementari. Unica vittoria rossonera ai rigori nel 1973, a 42 giorni dalla ‘fatal’ Verona. Le sfide di Coppa Italia sono un capitolo del lungo romanzo delle due squadre con 288 incontri complessivi in 117 anni di storia.

Il bilancio è favorevole alla Juve ma l’equilibrio e’ indicato dai gol (418 per la Juve e 415 per il Milan) e dalla qualità dei campioni all’opera: Nordhal, Liedholm, Rivera, Van Basten, Maldini, Sheva da un lato, Sivori, Boniperti, Platini, Zoff, Zidane, Del Piero dall’altro. Famosi anche i doppi ex in campo (Altafini, Pirlo, Benetti, Inzaghi) e in panchina (Ancelotti, Capello, Allegri).

La prima sfida risale al 28 aprile 1901 (9 mesi dopo il regicidio di Umberto I) col successo esterno 3-2 del Milan. E’ il via a una lunga serie di goleade, tanto che in 117 anni senza gol sono finite appena 18 partite. All’8-1 del Milan del 1912 con pokerissimo del belga Van Hege la Juve risponde tra il 1924 e il 1927 con una scarica di 5-3, 6-0 e 8-2.

Sussulto bianconero nel 1937 con un 4-3. Vendetta nel 1947: 5-0 con doppietta di Carapellese e il tricolore va al Grande Torino. Arriva il Gre-No-Li svedese e nel 1950 fa faville con un 7-1 a Torino con 4 gol in 10′ e tripletta di Nordhal. Le cronache riferiscono che dopo il ko choc un manovale juventino dà in escandescenze e viene chiuso in manicomio.

Fanno meno male altri due scivoloni interni: 4-3 nel 1955 e 5-4 nel 1958 con rossoneri avanti 3-0 e 4-2, poi raggiunti in 10 per rosso a Schiaffino e vincitori al 90′ con l’argentino Grillo. Ancora Milan negli anni ’60 con Altafini che segna per cinque gare: doppietta nel 4-3 del 1960 con espulsione di Sivori e Maldini, poker nel 5-1 del 1961.

Prende forma una Juve stellare con Trap e con Lippi: 4-1 nel 1971 con lo strepitoso gol di tacco di Bettega. Tris di Galderisi nel 3-2 1982. Prima c’e’ il fallaccio di Tardelli su Rivera all’avvio della sfida del 1978 vinta grazie a Bettega. Arriva l’epopea di Sacchi e Capello, il Milan vince 4-0 nel 1989, poi quando Sacchi ritorna nel 1997 subisce 6-1 e 4-1.

Più contenuti i divari seguenti: 0-0 e 3-2 ai rigori nella finale Champions pro Milan del 2003. 3-1 esterno nel 2004 con doppietta di Seedorf a cui risponde la Juve nei 3-2 e 4-2 del 2008. Le puntate recenti sono al fiele per i milanisti dopo il successo del novembre 2012, rigore di Robinho con Max Allegri in panchina (sette mesi dopo l’1-1 al Meazza ‘sporcato’ dal gol fantasma di Muntari).

Comincia la via crucis con nove sconfitte di fila, 2 in Coppa Italia. Dopo c’è la beffa ai supplementari della finale di Coppa Italia. Poi l’abbuffata di 6 incontri in 11 mesi con rossoneri che si godono solo l’1-0 con gol del baby Locatelli e la vittoria ai rigori a Doha nella Supercoppa. Il nuovo Milan di Montella e Gattuso raccoglie tre ko con la beffa un anno fa dell’1-2 con rigore di Dybala, ma un titolo sottratto alla Juve cambierebbe la prospettiva di tutta la stagione.