Richiesta di Pence all’OSA: sopendere il Venezuela

Il vicepresidente degli Stati Uniti, Michael Pence, ha chiesto alle nazioni che integrano l’Organizzazione Degli Stati Americani di sospendere il Venezuela dall’organismo perché ha violato i principi democratici.
Il vicepresidente degli Stati Uniti, Michael Pence, ha chiesto alle nazioni che integrano l’Organizzazione Degli Stati Americani di sospendere il Venezuela dall’organismo perché ha violato i principi democratici.

Caracas. – Il vicepresidente degli Stati Uniti, Michael Pence, ha chiesto alle nazioni che integrano l’Organizzazione Degli Stati Americani di sospendere il Venezuela dall’organismo perché ha violato i principi democratici. La sospensione del Venezuela dall’OSA non è stata l’unica richiesta dell’americano. Pence ha affermato che bisogna fare pressione al governo venezuelano per evitare che ricicli denaro sporco nei sistemi finanziari di altre nazioni. Dunque, ha chiesto ai membri presenti di imporre restrizioni.

Il discorso pronunciato da Pence durante la sessione speciale del Consiglio Permanente, è il primo dai tempi di Al Gore nel 1994, e non ha risparmiato dure critiche al governo di Nicolás Maduro e il suo operato.

“Maduro deve rendere i conti della distruzione della democrazia in Venezuela” ha affermato l’americano e aggiunto:

“La caduta del Venezuela sta portando problemi alle economie di altri paesi della regione e malattie infettive debellate nell’emisfero, stanno dando ai narco trafficanti e alle attività delittuose nuove opportunità.”

Dunque Pence ha chiesto all’OSA la sospensione del paese dall’organismo per difendere “la libertà e la democrazia.”

La sessione è stata una combutta contro il Venezuela

Non è mancata la reazione di Rafael Moncada intervistato all’uscita della sessione. L’ambasciatore venezuelano all’OSA ha tacciato la sessione dell’organismo come una combutta contro il paese. Il diplomatico ha ricordato che l’articolo 20 dell’organismo proibisce le misure coercitive, quindi, secondo Moncada, Pence avrebbe commesso un “crimine internazionale.”

Inoltre, l’ambasciatore ha ricordato che Il Venezuela aveva chiesto l’uscita dall’organismo già nel 2017 per mostrare il suo disaccordo con le decisioni di un gruppo di paesi.

“Stiamo contando i giorni per farlo” ha affermato.

Ma il Venezuela rimane, comunque, membro fino al 2019, e perciò deve sottostare ancora per un po’ alle decisioni dell’OSA.

Il paese aveva inoltre denunciato la Convenzione Interamericana, rompendo relazioni anche con la Corte Interamericana dei Diritti Umani.

Nuove sanzioni

Le dichiarazioni di Pence hanno messo in subbuglio Moncada all’OSA mentre altre sanzioni erano già in atto. Il Dipartimento del Tesoro ha annunciato nuove misure contro tre venezuelani sospettati di collusione con il narcotraffico e riciclaggio: un ex funzionario e due cittadini.

L’ex funzionario sanzionato è Pedro Luis Martín Olivares, ex capo di Intelligenza Finanziaria della DISIP Venezuela, attuale SEBIN (Servizio Bolivariano di Intelligenza). E i cittadini sono Walter Alexander Del Nogal Márquez e Mario Antonio Rodríguez Espinoza.

Le sanzioni sono anche ricadute su 20 aziende, 16 delle quali in Venezuela e 4 in Panama, tutte utilizzate per “lavare” capitali di dubbiosa provenienza.

E il segretario del Tesoro Steven Mnuchin ha ribadito che gli USA negheranno l’accesso al sistema finanziario americano a tutti i funzionari corrotti del regime venezuelano.

Sospendere le elezioni in Venezuela

Durante il suo discorso, Pence ha chiesto ai paesi OSA di fare maggiore pressione sul governo di Maduro.

“Ogni nazione deve prendere azioni più chiare in aiuto del popolo venezuelano e contro chi lo opprime” ha detto, aggiungendo:

“Si devono prendere misure concrete per impedire che i leaders venezuelani riciclino denaro attraverso i sistemi finanziari (dei vostri paesi).”

L’americano ha chiesto a Nicolas Maduro di sospendere le elezioni del 20 maggio e di indire elezioni pulite. Pence non usa mezzi termini e pure lui le definisce come una farsa e una frode elettorale.

“Faccio un appello a Maduro perché si celebrino comizi liberi, trasparenti e giusti e che il popolo venezuelano abbia le elezioni che si merita” ha affermato.

Un’altra richiesta fatta da Pence a Maduro è stata quella di permettere l’aiuto internazionale e di “farlo subito.”

La partecipazione di Michael Pence all’OSA è una nuova spina per la pelle del governo venezuelano, una pelle che finora si dimostra immune a qualsiasi colpo.

 

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