Rivoluzione Velluto vince in Armenia, Pashinyan premier

MOSCA. – In Armenia ha vinto la Rivoluzione di Velluto. Il leader della protesta, Nikol Pashinyan, è stato eletto primo ministro dal Parlamento armeno, facendo scoppiare la festa in Piazza della Repubblica, a Yerevan. Decine di migliaia di sostenitori dell’ex oppositore si sono radunati nella piazza principale della capitale agitando palloncini rossi, blu e arancioni – i colori nazionali – e sventolando la bandiera armena.

Un camion ha persino portato della neve dalle vicine montagne scatenando una pioggia di palle di neve tra i fan di Pashinyan. Molti indossavano una maglietta bianca per esprimere la loro speranza che col nuovo premier si apra una nuova pagina della storia armena. Tuttavia, Pashinyan ha subito chiarito che l’esecutivo che formerà avrà vita breve: fra i tre e i sei mesi, giusto il tempo di traghettare il Paese verso nuove elezioni legislative “oneste”.

Il nuovo capo del governo è stato eletto anche coi voti di alcuni deputati del Partito Repubblicano del suo avversario Serzh Sargsyan. Sono stati 11 i parlamentari repubblicani che, col consenso del loro partito, hanno sostenuto Pashinyan, in modo da uscire dalla crisi politica. In totale, si sono espressi a favore del nuovo premier in 59, mentre 42 hanno votato contro.

La pacifica Rivoluzione di Velluto il 23 aprile aveva costretto Serzh Sargsyan a mettere fine al suo “regno”, durato dieci anni. Il timore dei manifestanti era che l’ex presidente potesse tenere in mano le redini del Paese per tutta la vita. Non potendo essere rieletto capo di Stato dopo due mandati consecutivi, Sargsyan aveva infatti trasferito molti poteri dal presidente al premier con un controverso referendum e si era poi prontamente riservato la carica di primo ministro.

Ma l’ha ricoperta solo per sei giorni, poi le proteste di massa lo hanno convinto che era meglio fare un passo indietro. “La vittoria non consiste nel fatto che io sia stato eletto, ma nel fatto che voi abbiate deciso chi sarebbe diventato premier”, ha detto oggi Pashinyan ai suoi sostenitori in Piazza della Repubblica. Dal punto di vista geopolitico cambia però poco.

L’Armenia con ogni probabilità rimarrà nella sfera di influenza della Russia, che ha due basi militari nel paese caucasico e di cui Yerevan ha bisogno come garante nel conflitto del Nagorno-Karabakh tra armeni e azeri. Pashinyan oggi in Parlamento ha ribadito che la cooperazione politica e militare con il Cremlino rimane cruciale. E in un telegramma di congratulazioni al nuovo premier, Putin ha addirittura auspicato “un ulteriore rafforzamento dei rapporti di amicizia e di alleanza” tra Russia e Armenia.

(di Giuseppe Agliastro/ANSA)