Limitanti del CNE creano dubbi sui risultati elettorali

A pochi giorni dalle elezioni, sono sempre di più le osservazioni sulle irregolarità riscontrate nel processo elettorale, ma né il CNE né l’Assemblea Costituente sembrano considerarle.
A pochi giorni dalle elezioni, sono sempre di più le osservazioni sulle irregolarità riscontrate nel processo elettorale, ma né il CNE né l’Assemblea Costituente sembrano considerarle.

Caracas. – Per l’Osservatorio Elettorale Venezuelano, le presidenziali e le legislative sono contraddistinte da violazioni alle leggi e le norme comiziali. Iniziando dal fatto che verranno celebrate in data diversa da quella tradizionalmente disposta, e che il partito di governo è favorito da una serie di vantaggi che non godono gli altri.

La relazione dell’OEV riporta tutte le irregolarità dalla convocazione dei comizi alla campagna elettorale sulle quali il CNE non fa parola. Addita l’organismo per aver imposto norme che poi non ha applicato alla campagna del candidato governativo; ad esempio: l’uso indiscriminato delle risorse e dei mezzi di comunicazione pubblici a favore del presidente. Quindi, “la campagna è ingiusta e senza equilibrio.”

Secondo l’OEV, questa situazione non fa altro che portare sfiducia negli elettori e togliere legittimità e valore al voto dei venezuelani. Un fatto molto grave perché il voto, stando all’OEV, sarebbe l’arma democratica giusta per affrontare la crisi politica e sociale che vive il paese.

Fatti dubbiosi

Il documento ricorda i casi dubbiosi, come le elezioni dei deputati dell’Amazonas nel 2015, la frode nel voto per il Governatorato di Bolivar, dimostrata dal candidato Andrés Velásquez, il disconoscimento della ANC ai risultati nello Zulia e l’ammissione dell’azienda Smartmatic riguardo il numero di voti negli ultimi comizi.

Oltre questi esempi, l’organizzazione ricorda che il voto in Venezuela ha perso il valore di strumento democratico dal 2016 quando il governo si è negato ad indire il referendum per la revoca del presidente.

Un altro elemento interessante è la riduzione dei partiti riconosciuti dal CNE. Dal 2016 questi si sono ridatti da 64 a 18, a conseguenza dei due processi per il rinnovo. Inoltre, il MUD è stato eliminato dalla scheda elettorale. Da notare che era stato il partito più votato nella storia del paese.

Javier Bertucci in riunione con Henri Falcón

Mentre l’OEV fa il punto sulle irregolarità del processo elettorale, la campagna va avanti. Dal suo tour nello stato Lara, Javier Bertucci ha annunciato che sosterrà una riunione con Henri Falcón per invitarlo ad unirsi alla candidatura “della speranza, la vittoria e il futuro.”

Davanti ad una gremita platea, Bertucci ha affermato che domina i sondaggi con ben 22 punti di vantaggio. Il candidato gode del sostegno di Victor Ely Perera, pastore evangelico e presidente della Chiesa Evangelica per l’America Latina e i Caraibi (ICEPAL).

Ratti declina la candidatura a favore di Falcón

E Luis Alejandro Ratti ha fermato la sua corsa elettorale e si è unito alla candidatura Henri Falcón. Inoltre, ha fatto un appello a Bertucci perché faccia lo stesso.

Stando alle parole di Ratti, nonostante non ci siano garanzie elettorali “l’unità trionferà sopra la avversità in questo processo perché contiamo con partiti politici, organizzazione e testimoni.”

Il candidato lavora da giorni per riuscire a raggiungere l’unità di tutti gli aspiranti “d’opposizione” Bertucci, Reinaldo Quijada e Francisco Visconti Osorio a favore di Falcón. E Falcón sta sulla stessa linea.

Falcón compiaciuto con l’appoggio di Ratti

Il candidato, criticato dal MUD per aversi appartato dalle decisioni della coalizione, spera di sommare le forze degli altri aspiranti a suo favore, seguendo l’esempio di Ratti, perché “c’è in gioco il paese.”

Secondo l’ex chavista, Nicolás Maduro dovrebbe rinunciare per evitare più male al paese. E riguardo l’appello del presidente per un nuovo dialogo, Falcón ha risposto affermativamente ma “senza di te Nicolás Maduro”.

Sostiene che il suo governo sarà di transizione, in pace, senza prigionieri politici ne condanne a chi la pensa diversamente.

Voti per Ratti non saranno per Falcón

Nonostante l’aperto sostegno di Ratti per Falcón e il compiacimento di quest’ultimo, la rettrice del CNE Tibisay Lucena ha assicurato che il regolamento elettorale non stabilisce le alleanze tra candidati per iniziativa propria, ma soltanto tra partiti e gruppi di elettori.

Quindi, bisogna aspettare per capire se la decisione di Ratti verrà accolta dal CNE, sebbene ci siano “regole” a riguardo, e visto che l’organismo agisce motus proprio.

Giancarla Marchi

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