Giornata nera per il lavoro: tre morti in Friuli Venezia Giulia e Piemonte

Immagine delle porte di un'ambulanza.
Immagine delle porte di un'ambulanza.

TRIESTE. – Un trentenne morto sotto il peso di un muletto, un diciannovenne ucciso da due blocchi di cemento che gli sono caduti addosso e un sedicenne con una semiamputazione a una mano. Non è il bollettino di guerra di una giornata di quotidiano conflitto in Siria ma il bilancio di due giorni di lavoro in Friuli Venezia Giulia dove, da ieri mattina, si sono registrati ben tre incidenti. A cui si aggiunge un altro, avvenuto nel pomeriggio, ma nel torinese, dove un operaio è morto mentre lavorava all’interno dello stabilimento della Ilc, schiacciato da una pala meccanica.

E non è nemmeno un proclama di accusa nei confronti di datori di lavoro o di dipendenti distratti: è deputata la magistratura ad accertare eventuali imperizie, fatalità, colpe o responsabilità. Ma lavoratori e sindacati non possono aspettare e chiedono più sicurezza subito. I nodi da sciogliere, insistono le sigle regionali di Cgil-Cisl-Uil, sono la precarietà e la “giungla sempre più fitta di appalti e subappalti, dove è più difficile vigilare sul rispetto delle regole e diffondere una cultura della formazione e della prevenzione”.

Questa mattina a perdere la vita è stato un ragazzo, originario di Fiumicello (Udine), che non aveva ancora compiuto 20 anni. Lavorava per la ditta del padre, che si occupa di manutenzione degli impianti e che da oltre 20 anni lavora per la Fincantieri. L’incidente è avvenuto nello stabilimento di Monfalcone (Gorizia). Secondo una ricostruzione, il giovane operaio avrebbe autonomamente avviato una manovra per spostare alcuni fasci di tubi.

Questa manovra avrebbe però provocato la caduta di due blocchi di cemento, per un totale di 700 chili. Il ragazzo è stato colpito in più parti del corpo ed è morto dopo il ricovero all’ospedale Cattinara di Trieste. Dopo l’incidente le rappresentanze aziendali dei sindacati metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil e le segreterie territoriali hanno proclamato uno sciopero immediato all’interno del cantiere navale di Monfalcone. Il sindaco della città, Annamaria Cisint, ha proclamato una giornata di lutto cittadino per domani.

E, nel pomeriggio assieme al presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, incontrerà l’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, per approfondire i temi della sicurezza sul lavoro, della formazione e dei controlli durante le lavorazioni.

Assemblee sono annunciate dai sindacati per domani davanti allo stabilimento di Monfalcone, mentre l’Usb del Fvg ha proclamato un’ora di sciopero, sempre per domani, in tutto il comparto privato. Dalla Fiom-Cgil nazionale arriva poi la richiesta dell’ apertura di “una vertenza sul tema degli appalti all’interno del Gruppo Fincantieri, in merito alla gestione della sicurezza”.

La morte sul lavoro di oggi è la seconda in due giorni in Friuli Venezia Giulia, l’ottava dall’inizio dell’anno. Il leader della Uil, Carmelo Barbagallo, sollecita “più controlli, più formazione e maggiore determinazione nella rigida applicazione delle norme”, perché “la strada maestra è e deve restare quella della prevenzione”. La parola d’ordine, quindi, è più sicurezza, più attenzione.

Anche nei confronti di chi deve ancora formarsi. Perché proprio oggi uno studente di 16 anni impegnato in uno stage in un’azienda di Pavia di Udine (Udine) è rimasto gravemente ferito: mentre stava utilizzando una fresa si è semiamputato la mano destra ed è stato portato all’ospedale di Pordenone dove i medici stanno tentando di salvargli l’arto.

(di Alice Fumis e Francesco De Filippo/ANSA)

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