Turismo: Ciset, spesa ospiti stranieri vale 39,1 miliardi

Una composizione fotografica con i siti più belli d'Italia, al mare. Turismo
Turismo in Italia. Numeri e potenziale di sviluppo

VENEZIA. – Spendono sempre di più, privilegiano nello shopping Roma, Venezia e Napoli, mentre Milano e Firenze segnano il passo, e 6 su 10 scelgono l’hotel, prenotando nel 52% dei casi via internet. E’ la fotografia del mondo dei viaggi che esce dalla 13/a Conferenza ‘L’Italia e il turismo internazionale. Risultati e tendenze per incoming e outgoing nel 2017′ organizzata dal Ciset, Università Ca’ Foscari di Venezia in collaborazione con la Banca d’Italia.

L’ospitalità nel nostro Paese vale 39,1 miliardi di euro, pari alla somma spesa dai visitatori internazionali in Italia tra gennaio e dicembre 2017, a fronte dei 36,4 miliardi nel 2016. Di pari passo anche l’aumento dei consumi dei viaggiatori italiani all’estero: 24,5 miliardi lo scorso anno contro 22,5 miliardi di quello precedente. Nel 2017 il saldo netto della bilancia dei pagamenti turistica in Italia resta positivo e pari a 14,6 miliardi, in aumento rispetto a quello registrato nel 2016 (13,8 miliardi, +5,7%).

La lievitazione del turismo internazionale, sottolinea Mara Manete, direttore del Ciset, si traduce in 41,3 miliardi di valore aggiunto: l’incremento di ricchezza prodotta è pari al +6,5% reale, contro un aumento del pil italiano di +1,5%. Il turismo ha inserito decisamente la marcia della ripresa, anche per l’outgoing.

“L’indagine mostra in maniera abbastanza netta una ripresa dei flussi, sia in entrata che in uscita – spiega Per Claudio Doria, della divisione Statistiche sull’estero di Banca d’Italia -. Per la prima volta dalla crisi del 2007/08 i flussi in uscita sono, sia pur di poco, superiori in termini reali a quelli ante crisi”.

Tornando all’Italia, la provincia con il maggior afflusso di entrate valutarie turistiche dall’estero si conferma Roma (6.743 mln), con una crescita del 20,3%. Anche Venezia e Napoli registrano incrementi significativi (+19,4% e +17,8%), mentre Milano e Firenze segnano il passo (-2,4 e -6,3%).

Guardando alle nazioni di origine, aumentano i flussi di spesa provenienti sia dai Paesi dell’Unione Europea (+10,0%) che da quelli extra-UE (+4,6%). La Germania si conferma la nazione che alimenta le maggiori entrate per turismo in Italia (16,7% del totale), con un aumento del 14,7 % rispetto al 2016. In crescita anche i flussi di spesa dalla Francia (+6,9%), dal Regno Unito (+4,5%), dalla Svizzera (+6,1%); in lieve contrazione quelli provenienti dagli Stati Uniti (-1,7%).

Tra le preferenze degli italiani in vacanza all’estero, viceversa, proprio gli Usa segnano un +2,9% nelle spese turistiche, affiancati dalla Spagna (+15,6%), Germania (+4,9%), mentre una lieve diminuzione ha interessato la Francia (-0,9%), la Svizzera (-2,0%). Ancor più evidente la flessione per il Regno Unito (-8,4%).

L’hotel rimane ancora la scelta prioritaria per 6 turisti stranieri su 10, mentre il 10% sceglie un alloggio in affitto. La prenotazione dell’albergo per il 52% dei viaggiatori avviene via internet, una incidenza che sale addirittura al 67% per chi dorme in alloggi in affitto.

Significativi anche i dati degli italiani che hanno scelto la Penisola per le loro vacanze: nel 2017 il 30% delle vacanze è avvenuto negli alberghi e nei villaggi turistici (23% dei pernottamenti), il 15% in altre strutture collettive, inclusi i bed&breakfast (12% delle notti). Le abitazioni e stanze in affitto rappresentano, invece, l’8% circa dei viaggi per vacanza e l’11,5% delle notti.

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