ConocoPhilips prende il controllo di raffinerie di Pdvsa nei Caraibi

Una Corte di Aruba ha revocato l’embargo chiesto dalla transnazionale ConocoPhillips contro due navi petroliere di Citgo, filiale di PDVSA.

CARACAS – Quella che era una semplice minaccia è ora diventata una realtà. ConocoPhilip, dopo aver vinto una lunga causa in tribunale, cerca di riscuotere i due miliardi che Pdvsa ora gli addebita. E per questo, fa valere i propri diritti e procede legalmente per ottenere il controllo totale delle raffinerie della Holding venezuelana nei caraibi.

L’azione legale di ConocoPhilips potrebbe avere sviluppi tragici per l’economia del Venezuela. Infatti, inciderebbe negativamente nelle esportazioni di greggio del Paese. Si stima che il già precario livello di esportazione del Venezuela potrebbe subire una contrazione del 16 per cento. Insomma, la decisione del tribunale internazionale avrebbe ripercussioni peggiori delle sanzioni minacciate dagli Stati Uniti.

Pdvsa non potrà più usare i depositi di greggio nei Caraibi. Per il momento, ha ordinato alle sue petroliere di cambiare rotta e di far uso dei porti in Venezuela, ma queste manovre richiedono tempo e, quindi, provocano ritardi nella consegna del petrolio.

Il Venezuela, ad aprile, avrebbe esportato appena 1,26 milioni di barili al giorno, il 20 per cento meno di quanto esportava ad aprile dello scorso anno. La produzione petrolifera ha subito negli ultimi mesi una contrazione preoccupante. Il Venezuela vive oggi una profonda crisi economica dalla quale non riesce a emergere. Si stima che la contrazione negli ultimi 4 anni sia stata del 40, forse 45, per cento.

Non è la prima volta che il Venezuela ha problemi legali con ConocoPhillips. Nel 2015, una Corte americana stabilì che una sezione della Raffineria Sweeny nel Texas, che era proprietà di una società composta da Pdvsa e ConocoPhillips, diventasse proprietà unica del colosso americano.

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