Renzi vuole subito il congresso, è di nuovo scontro nel Pd

Renzi sfida gli inciucisti: "Dite chi vuole M5s". Caos Dem

ROMA. – Che il Pd vada a congresso per eleggere il nuovo segretario è deciso. Se farlo subito o nel 2019 e a chi far ‘reggere’ intanto il partito, è al centro di un nuovo braccio di ferro. Che, salvo mediazioni, porterà alla conta nell’Assemblea nazionale di sabato 19 maggio.

Matteo Renzi si è convinto, spiegano i parlamentari a lui vicini, che non si possa attendere oltre e si debba convocare subito il congresso: le primarie per l’elezione del segretario, atto finale di una procedura lunga diversi mesi, potrebbero svolgersi a ottobre o novembre. Maurizio Martina si candida a essere eletto segretario in assemblea e, sostenuto da Dario Franceschini e Andrea Orlando, insiste sulla necessità di “un lavoro di ricostruzione dal basso che porti a un congresso nel prossimo anno”.

Dieci giorni fa anche Paolo Gentiloni aveva espresso l’idea che sarebbe opportuno dare “un po’ di tempo” al lavoro di Martina. E non è detto che non si trovi un’intesa da qui a venerdì, ma al momento le due linee sono assai distanti. Si può anche andare a congresso in autunno, sostengono i “non renziani”, ma al Nazareno fino ad allora deve restare Martina.

Non è così, replicano i renziani: a norma di statuto e dell’unico precedente (le dimissioni di Renzi dopo la sconfitta al referendum del 2016), decadrebbero tutti gli organismi del partito, tranne la presidenza di Matteo Orfini. “Non c’è accordo per dare la reggenza a Orfini”, replicano i sostenitori di Martina. E allora i renziani, che affermano di avere una larga maggioranza in assemblea, si dicono pronti ad andare alla conta.

Ecco il braccio di ferro: Martina o Orfini? La scelta non è irrilevante: se a sorpresa si precipitasse verso il voto anticipato, il reggente farebbe le liste. Una fase costituente – sostengono i parlamentari vicini a Martina – avrebbe però il vantaggio di evitare una conta esasperata solo di tessere e truppe cammellate. Serve subito il congresso, replicano i renziani, per compiere scelte di fondo: Renzi immagina un Pd largo, che recuperi i voti moderati in uscita da M5s e Fi, la minoranza vuole il ritorno a un’alleanza di centrosinistra anche con LeU.

Il fronte ‘non renziano’, che sostiene la proposta di Martina, ha già due possibili candidati al congresso: lo stesso Martina e Nicola Zingaretti, che è il nome più naturale per la sinistra Dem. Renzi, che non intende ricandidarsi, non ha invece ancora un nome da sostenere: Graziano Delrio, che ripete i suoi “no”, sarebbe la prima scelta, mentre su Matteo Richetti avrebbe qualche dubbio. In alternativa si parla di Lorenzo Guerini o Ettore Rosato. Ma c’è chi non esclude un ‘outsider’, come Teresa Bellanova o Simona Bonafè.

(di Serenella Mattera/ANSA)

Lascia un commento