Giro: Chaves saluta il podio nel giorno di Mohoric

Cicilisti nello sprint finale. ANSA/M
Cicilisti nello sprint finale. ANSA/MAURIZIO DEGL' INNOCENTI

GUALDO TADINO (PERUGIA). – E’ bastato un attimo per ridisegnare la classifica generale del 101/o Giro d’Italia di ciclismo, che conferma Simon Yates in maglia rosa e regala una gioia allo sloveno Matej Mohoric, classe 1994, promessa della Bahrain-Merida, che mette le mani sul successo.

La tappa odierna ha bocciato Esteban Chaves, che era partito da Penne (Pescara) con la maglia azzurra di miglior scalatore addosso, ma soprattutto con soli 32″ di ritardo dalla maglia rosa Simon Yates, ed è saltato, presentandosi sul traguardo di Gualdo Tadino (Perugia) con oltre 25′ sul groppone.

Un tracollo in piena regola, il suo. Grave, imprevisto, inimmaginabile, di quelli – come ha ammesso il colombiano stesso, poco dopo il traguardo – che lasciano il segno. Anche sul morale di un corridore. Probabilmente per un problema respiratorio, causato da una presunta crisi allergica, il piccolo-grande colombiano è naufragato al primo attacco di giornata, pochi chilometri dopo la partenza della tappa più lunga (244 chilometri, attraverso l’Abruzzo, le Marche e l’Umbria).

Sul Gran premio della montagna di Fonte della Creta, dopo una ventina di chilometri, Chaves è già segnalato in ritardo: non riuscirà più a risalire la china, perdendo secondi a ogni chilometro. Sulla Bruzzolana il ritardo aumenta e tocca i 3’30”. Un cattivo presagio per il vincitore sull’Etna, trainato dagli uomini della Quick-step Floors che lo porteranno addirittura a -2′ dai fuggitivi.

Ma è solo un’illusione. Perché la squadra di Viviani non ne ha per molto e non riesce ad andare oltre, mentre a Chaves mancano proprio le forze per azzerare il divario dai migliori. Logico che veda aumentare a dismisura il proprio ritardo, senza poter far nulla per tamponare questa epistassi di secondi che lo allontanano sempre più dal podio.

E’ la fine delle sue ambizioni, l’inizio di un incubo dal quale non riesce a uscire, mentre il Team Sky capisce che è il momento di andare a tutta e di creare un solco profondo. A quel punto, e di chilometri alla fine ne mancano ancora tantissimi, cominciano due corse: una per la maglia rosa e una, quella di Chaves, per salvare il salvabile. Impresa fallita.

Intanto, il compagno Yates va a prendersi pure i secondi di abbuono (3″), battendo allo sprint Pinot sul traguardo volante di Sarnano, dopo 149 chilometri. E’ un segnale chiaro della condizione del britannico, che fa quello che vuole, mentre gli altri sono costretti a pedalare sulla difensiva. Inoltre, il ‘naufragio’ di Chaves, che di fatto elimina dalla corsa alla rosa il colombiano della Mitchelton-Scott, va a vantaggio di Yates che, da oggi, avrà il colombiano esclusivamente alle proprie dipendenze e senza grilli o ambizioni di primato per la testa.

E se fosse una mossa strategica del team, per disegnare gerarchie ben precise e permettere a Yates di pedalare più sereno verso l’obiettivo più importante?

Intanto, la tappa va a Mohoric, il più meritevole fra tutti, che è rimasto in fuga per un’intera giornata, pedalando a tutta, in salita come in discesa, in una tappa da Tirreno-Adriatico, piena di insidie, di trappole e bagnata da una pioggia intermittente, che ha costretto i corridori a disegnare le curve con tutti i timori del caso.

L’altro brivido di una giornata che Chaves ricorderà a lungo lo regala Dumoulin, costretto a sostituire la bici, facendo in un primo momento temere il peggio con una sosta senza conseguenze. Questa volta la dissenteria non c’entra, come avvenne l’anno scorso quando era in maglia rosa: solo una foratura.

(dell’inviato Adolfo Fantaccini/ANSA)