Balotelli e i giovani, ecco l’Italia di Mancini

Mancini e Balotelli

FIRENZE. – Prima ancora che il modulo conterà la voglia di realizzare i propri sogni. ”E’ questo che chiederò a tutti i giocatori, semplicemente di tirare fuori tutti i sogni che hanno nel cuore” ha spiegato Roberto Mancini nel suo primo giorno da commissario tecnico. Chiamato a riportare un po’ d’azzurro sul calcio italiano dopo la debacle in chiave Mondiale, il nuovo ct dovrà ripartire da qualche veterano (quelli che diranno di sì), da tanti giovani, e da Mario Balotelli.

Sullo sfondo, l’incognita della nuova governance della Figc, quando finirà il commissariamento, e le vie che si prenderanno per la rifondazione di sistema, dai settori giovanili alle seconde squadre. Intanto, l’Italia di Mancini dovrà riconquistare prima di tutto i tifosi delusi: ”Non sempre risultati e vittoria vanno d’accordo ma è difficile vincere se non giochi bene. Anche per questo chiamerò più possibile giocatori tecnici, conta il presente ma anche e soprattutto lavorare guardando avanti”.

Il fatto che sia stato assunto da una governance federale a termine non è una sua preoccupazione e comunque se lo è stata non rappresenterebbe più un freno alla sua ambizione di guidare la Nazionale. Il prossimo presidente della Figc si ritroverà con una scelta già fatta: situazione che agiterà un po’ le acque o prevarrà alla fine la consapevolezza dei rischi che avrebbe comportato rinviare ancora la nomina del nuovo ct?

Di certo Mancini è già al lavoro sulle convocazioni previste sabato e che s’annunciano elastiche ed allargate visto che dal 22 maggio sarà un raduno lungo e al termine di una stagione impegnativa. Nessuna anticipazione su schieramenti e idee di gioco, sarà un’Italia mix di esperienza e gioventù con un modulo-base che dovrebbe oscillare tra il 4-2-3-1 e il 4-3-3.

Una Nazionale che non sgomiterà per fare gli stage (”Ne faremo per valutare qualche giovane se ne avremo la possibilità ma sempre nel rispetto dei club e dei giocatori che giocano e viaggiano tantissimo”) e terrà le porte a tutti senza preclusioni. ”Difficile dire adesso come giocheremo anche perché devo conoscere meglio alcuni giocatori, comunque adatterò le mie idee a loro e non viceversa”.

Tra quelli che meglio conosce c’è di sicuro Mario Balotelli avendolo allenato all’Inter e al Manchester City (l’attaccante sul proprio profilo Instagram si è già convocato, con un ‘Italy striker’ chiaro..) e che il neo ct in attesa di parlarci intende riportare in azzurro. Colloqui in programma anche con Buffon e De Rossi con buone chances soprattutto con il romanista, tra i veterani annunciata la riconferma di Chiellini, Bonucci, Immobile, probabile il ritorno di Criscito.

Fiducia poi a Belotti, Insigne, Florenzi, El Shaarawy, tra i giovani Rugani, Romagnoli, Rugani, Caldara, De Sciglio, Pellegrini, Gagliardini, Chiesa, Bernardeschi. Monitorati Verdi, Politano, Cristante, Barella. Donnarumma sarà destinato a raccogliere l’eredità di Buffon ma senza dimenticare Perin, Meret e qualche portiere d’esperienza come Sirigu.

Quanto al lavoro delle Under, Mancini ha ribadito che seguirà con attenzione ”perché un ct deve stare vicino alle squadre giovanili, ma senza interferire avendo tutte un proprio allenatore a iniziare dall’Under 21”.

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