Allarme Veltroni: “Serve unità”. Ma è tensione su assemblea

Veltroni in campo
Veltroni in campo

ROMA. – Walter Veltroni lancia un allarmato appello ai dirigenti del Pd a recuperare “la saggezza e lo spirito unitario” a quattro giorni dall’Assemblea nazionale chiamata a decidere se eleggere un segretario o convocare il congresso. A preoccupare il primo segretario Dem è un clima di contrapposizione e le tentazioni macroniane degli ultrà renziani di dar vita a un nuovo partito.

In questo contesto sta prendendo corpo nell’area dell’ex leader la possibilità di una candidatura sabato prossimo di Lorenzo Guerini in alternativa a Maurizio Martina, fermo restando il congresso entro l’anno. Veltroni ha chiuso un convegno organizzato dai gruppi del Pd in cui si è ricordato il professor Roberto Ruffilli, ucciso dalle Br nel 1988, che teorizzò la democrazia dell’alternanza e il sistema maggioritario.

Il modello di democrazia cui è nato il Pd nel 2008, dando vita a un partito in cui le culture riformiste socialista, cattolica e liberale si sono incontrate. “Io non credo – ha detto Veltroni – che ciò che faticosamente abbiamo unito, passo dopo passo e con coraggio sia arrivato a compimento, ne’ che quelle tradizioni politiche debbano riconoscere di non essere più in grado di coesistere”.

Un monito da molti letto come rivolto alle tentazioni macroniane di Matteo Renzi. “Il Paese ha bisogno – rincara Veltroni – di una grande forza riformista con una radicalità che lo renda in grado di interpretare tutte le ansie del Paese”. E poi lo sguardo preoccupato sul Pd presente: “Guardo ciò che sta accadendo e vedo che manca saggezza e spirito unitario che il tempo presente richiede”.

Sabato all’Assemblea il reggente Martina intende presentarsi per essere eletto segretario e per tenere il congresso nel 2019, che invece l’area Renzi vuole celebrare in autunno. Sulla data le componenti di Dario Franceschini e Andrea Orlando non hanno obiezioni, ma non vogliono che a guidare tale fase sia il presidente Dem, Matteo Orfini, unico a rimanere in carica in caso di mancata elezione di un segretario.

Un’ipotesi è affidare la gestione del congresso ad un Comitato congressuale condiviso, ma se Martina non ritirerà la candidatura, i renziani potrebbero presentare quella di Lorenzo Guerini. Queste ipotesi devono fare i conti con il quadro politico, compreso il rischio di nuove elezioni.

Martina ha definito “inaccettabile la paralisi” imposta dal “balletto di dichiarazioni” di M5s e Lega e Graziano Delrio ha invitato a prendere in considerazione la proposta di Mattarella “l’unica seria sul tavolo” di un “governo neutro”. Anche perché se fallisse la trattativa di governo tra M5S e Lega le elezioni anticipate sarebbero lo scenario meno gradito ai Dem.

(di Giovanni Innamorati/ANSA)