La perseguita per tre anni, preso stalker sindaca veneta

Elisa Venturini, sindaco di Casalserugo vittima di uno stalker, Lorenzo Franceschi, 50 anni di Monestier (Treviso), per tre anni. ANSA

PADOVA. – Nei giorni dell’alluvione nel padovano, che aveva coinvolto nel 2010 le famiglie di 800 concittadini, aveva battuto i pugni sul tavolo chiedendo al premier Silvio Berlusconi l’aiuto per gestire l’emergenza. Oggi Elisa Venturini, 39 anni, sindaco rieletto di Casalserugo (Padova) per il centrodestra con l’85% dei consensi, ringrazia quelle stesse istituzioni per averla liberata da un incubo ancor più personale: uno stalker che per tre anni ha reso la sua vita un autentico incubo.

Un molestatore nascosto nell’ombra che ogni settimana le ha inviato messaggi attraverso la mail del Comune e poi si è fatto via via più pressante con regali, messaggi hard e lettere deliranti con tanto di effige di Dracula. Oggi il persecutore, Lorenzo Franceschi, 50 anni di Monastier (Treviso), è agli arresti domiciliari su disposizione della Procura di Padova perchè perquisendo la sua abitazione in cerca di materiale utile alle indagini è stata scoperta una pistola con la matricola abrasa.

Dalla sua casa, condivisa con la madre 90enne, gli investigatori hanno recuperato anche un computer e chiavette usb. “Per tre anni ho sentito addosso a me una pressione intollerabile – racconta rispondendo direttamente dal telefono della sua stanza in municipio – ma ho scelto di non farmi condizionare”.

Fondamentale, spiega, è stato trovare da parte delle forze dell’ordine un interlocutore attento al problema. “La svolta nella mia vicenda – conferma – è avvenuta quando il caso è stato preso in mano da Livia Moro, una poliziotta dell’Anticrimine. Ha avuto la giusta sensibilità e mi ha fatto capire che lo Stato era al mio fianco”.

Anche perchè nel frattempo le ‘attenzioni’ dello stalker erano diventate sempre più soffocanti. Prima i messaggi sui social, poi vari regali indesiderati, infine le foto ritagliate e ritoccate che la ritraevano in occasioni pubbliche. E tante frasi dai contenuti hard. Uno stillicidio continuo, al punto che il sindaco si è deciso a non aprire più i plichi e a consegnarli direttamente nelle mani degli investigatori.

Un anno e mezzo è stato speso dai poliziotti solo per riuscire a risalire a Franceschi grazie all’indirizzo email di Google da cui sono partite le frasi deliranti. “Forse mi avrà conosciuta per la mia attività politica – ipotizza Venturini – ma non ha mai cercato di incontrarmi. Certo con l’avvento dei social la situazione è peggiorata, si è creato un clima generale che non favorisce il rispetto delle donne”.

Il sindaco resta convinto, comunque, che la strada per ogni vittima resti una sola. “Bisogna denunciare – conclude – perchè è l’unico modo per mettere la parola fine a queste situazioni”.

(di Rosanna Codino/ANSA)

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