Mercati ancora tesi. Spread a 165, Piazza Affari giù

Operatori di borsa davanti agli schermi di computer con grafici degli andamenti delle azioni in borsa
Borse in rosso

MILANO. – Alta tensione sui mercati, soprattutto in Piazza Affari, nel giorno in cui il contratto di governo tra M5S e Lega ha preso la forma definitiva ed è stato votato dagli iscritti al Movimento sulla piattaforma internet Rousseau. La Borsa di Milano, tra scambi fiume per oltre 4,3 miliardi di euro, ha chiuso in coda alle consorelle europee, con un calo dell’1,48% a 23.449 punti. Non proprio un ‘venerdì nero’, ma un calo molto più forte di quello di Londra (-0,12%), Parigi (-0,13%) e Francoforte (-0,28%), mentre Madrid ha lasciato sul campo l’1,02%.

La lancetta dello spread è schizzata oggi sul rosso salendo fino a quota 165 punti base, ai massimi da ottobre, con un rendimento per i Btp decennale al 2,22%, il più alto degli ultimi 10 mesi, mentre l’euro ha perso quota sul dollaro scendendo fino a quota 1,178, contro gli 1,18 della vigilia, che già esprimevano un valore piuttosto basso.

Sul fronte del Btp Italia, la cui asta si è chiusa ieri per gli investitori istituzionali, oggi si è saputo che con oltre 7,5 miliardi collocati dal Tesoro, il 98% degli investitori privati e il 73% degli istituzionali è stato italiano. Tra gli ultimi, il 14% è andato in Germania e l’11% nel Regno Unito, lasciando il restante 2% agli altri Paesi europei.

Quanto alla Borsa, l’ondata di vendite ha colpito le banche, con un forte calo nella mattinata per Mps, che è stata pure congelata, per chiudere poi a -3,52%. In due sedute, dalle prime indiscrezioni del contratto al testo votato online dagli iscritti al M5S, ha lasciato sul campo oltre l’11,8%, con una perdita per il Tesoro di 300 milioni di euro.

E la Consob ha pensato di intervenire richiamando i politici a misurare le parole. Già nella vigilia le indicazioni di un “cambio di governance” da parte del responsabile economico della Lega Claudio Borghi erano stati come benzina sul fuoco. Ha cercato di rimediare il capo politico del M5S Luigi di Maio, escludendo “shock”, ma la Borsa ormai era chiusa.

Sotto pressione anche Ubi (-7,85%), congelata anche per eccesso di volatilità, a Bper (-6,64%), Banco Bpm (-6,36%), Popolare Sondrio (-3,8%) e Creval (-5,76%), mentre il calo di Intesa (-2,46%) e Unicredit (-2,77%) è stato più contenuto. Secondo gli analisti di Banca Akros gli Istituti italiani dovranno fare i conti più che altro con l’allargamento dello spread sui titoli di Stato. P

iù marginale invece l’impatto del cosiddetto Contratto di Governo, che, a loro dire, affronta temi “al di fuori del potere del Governo”, con uno “scarso impatto a dispetto dell’apparente posizione forte che può piacere agli elettori”. Questi ultimi, almeno quelli simpatizzanti della Lega, voteranno domani nei gazebo, mentre gli investitori il loro voto al programma lo hanno già espresso oggi.

(di Paolo Verdura) (ANSA) –

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