Piano dell’Oms, salvare 29 milioni di persone in cinque anni

ROMA. – A Ginevra si discute di come garantire la copertura sanitaria universale mentre a Mbandaka, diecimila chilometri più a sud, si somministrano le prime dosi del vaccino contro Ebola. Sono giorni cruciali per la salute globale, con i 146 paesi dell’Oms riuniti per la World Health Assembly e il tentativo in corso di arginare l’epidemia in Repubblica Democratica del Congo.

L’assemblea, che si è aperta con un omaggio a Carlo Urbani, il medico italiano morto mentre combatteva l’epidemia di Sars, dovrà elaborare le strategie dell’Organizzazione per i prossimi cinque anni, sulla base di un piano presentato dal Direttore Generale per salvare 29 milioni di vite entro il 2023.

La bozza del programma quinquennale si basa sulla strategia dei ‘tre miliardi’. Nel prossimo futuro un miliardo di persone in più dovrebbe beneficiare della copertura sanitaria universale, un miliardo in più dovrebbe essere meglio protetta dalle emergenze sanitarie e ancora un miliardo dovrebbe avere una migliore salute.

“Questa è un’edizione fondamentale – ha affermato il dg Tedros Adhanom Ghebreyesus -. Stiamo celebrando sette decenni di progressi nella sanità pubblica che hanno aggiunto 25 anni all’aspettativa di vita globale, salvato milioni di bambini e visto enormi progressi nell’eradicazione di malattie mortali come vaiolo e, presto, polio”.

Proprio la polio è uno dei temi ‘caldi’ dell’evento che dovrà fare il punto sull’eradicazione che segna un po’ il passo dopo le ottimistiche previsioni che vedevano il traguardo degli zero casi per quest’anno. Ma tutti i discorsi del primo giorno dei lavori non potevano evitare il tema Ebola. E’ stato proprio Ghebreyesus ad annunciare l’inizio, delle vaccinazioni a Mbandaka, la città teatro del primo caso ‘urbano’ che ora ne conta già quattro.

L’Oms ha già pronte nell’area circa 7.500 dosi, e le prime sono state usate per gli operatori sanitari, mentre nei prossimi giorni si procederà con gli altri. L’immunizzazione, ha spiegato un comunicato, seguirà la procedura ‘ad anello’, in cui vengono vaccinati i contatti stretti dei casi confermati e i loro contatti. Le dosi sono state fornite gratuitamente da Merck mentre i costi dell’operazione sono coperti da Gavi, dal governo britannico e da altri partner.

Per contrastare l’epidemia, avverte il comunicato, serviranno 26 milioni di dollari, in parte già coperti da una serie di donatori istituzionali, tra cui l’Italia, e da Ong. Al momento, scrive l’inviato dell’Organizzazione Peter Salama su Twitter, sono 46 i casi tra sospetti e confermati, inclusi 26 morti, e i contatti identificati sono 600.

(di Pier David Malloni/ANSA)

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