Reazioni internazionali indicano il disconoscimento delle presidenziali

Le prime reazioni ai comizi venezuelani sono state quelle del Panama, il Cile e l’Argentina, mentre si aspetta arrivino quelle ufficiali degli Stati Uniti e l’UE che hanno sempre mantenuto di disconoscerle.  
Le prime reazioni ai comizi venezuelani sono state quelle del Panama, il Cile e l’Argentina, mentre si aspetta arrivino quelle ufficiali degli Stati Uniti e l’UE che hanno sempre mantenuto di disconoscerle.  

CARACAS – Il Panamá non ha riconosciuto i risultati elettorali. In un comunicato, la cancelleria panamense ha disconosciuto l’esito delle elezioni venezuelane per considerarle un processo non democratico. 

La dichiarazione riflette la tensione che esiste tra il Panama e il Venezuela dopo che il primo pubblicasse una lista di persone sospette di riciclaggio di capitali, tra cui c’erano anche il presidente venezuelano e vari funzionari governativi. La reazione del Venezuela è stata quella di sospendere, per ben tre mesi, i voli della linea di bandiera panamense e le relazioni con un centinaio di aziende. 

Anche il Cile ha dato la sua opinione: e Il presidente cileno Sebastián Piñera ha questionato il processo elettorale.

Cile: Né giuste né legittime 

Secondo il presidente cileno, le elezioni non hanno rappresentato la vera volontà e sovranità del popolo venezuelano. 

Piñera ha twittato che il Cile, come la gran maggior parte dei paesi democratici, non riconosce i risultati elettorali. 

In precedenza, il suo ministro Degli Esteri, Roberto Ampuero, aveva dichiarato che le elezioni venezuelane sono state un processo mal chiamato democratico e convocato da una Assemblea illegittima, non riconosciuta dalla comunità internazionale.

Piñera e il suo governo hanno sempre mantenuto una posizione chiara contro il governo di Maduro. Difatti, il Cile è uno dei paesi del Gruppo di Lima che più ha mantenuto una linea dura nei confronti del governo chavista.

Macri: simulazione lettorale 

Anche l’argentino Macri si è riferito ai comizi venezuelani definendoli “un simulacro di elezione democratica”. Con queste parole, l’argentino si è espresso riguardo le elezioni durante l’inaugurazione del G20 in Buenos Aires. 

“Voglio solidarizzarmi nuovamente con il popolo venezuelano e invitarlo a raddoppiare gli sforzi perché in Venezuela si recuperi la democrazia e il rispetto per i diritti umani”,

Il mandatario argentino pensa che quanto succede in Venezuela è soltanto una mostra di quello che accade quando si “abbraccia il populismo e le soluzioni magiche invece di avere fiducia nel cammino del lavoro e dello sforzo personale.”

L’Argentina come il Cile, e altri 12 paesi, fanno parte del Gruppo di Lima, un insieme di paesi che ha detto in varie opportunità che non avrebbe riconosciuto le elezioni venezuelane per mancanza di garanzie elettorali. 

Uno degli altri membri del gruppo è gli Stati Uniti e mentre si aspetta una reazione ufficiale, è il senatore Rubio che dà la sua. 

Niente riconoscimento di Maduro rieletto

Marco Rubio, senatore americano, ha assicurato che la comunità internazionale e gli Stati Uniti “risponderanno riguardo le elezioni presidenziali”.

Rubio ha rifiutato le elezioni   e sostenuto che Maduro afferma addirittura di aver avuto una quantità maggiore di voti dei votanti che si sono presentati alle urne.

A distanza di poche ore dopo i risultati elettorali, la mancanza di riconoscimento da parte di alcune nazioni si è già fatta sentire. 

Manca, però,  quella dell’Unione Europea e gli Stati Uniti che prima dei comizi hanno sempre sostenuto di non riconoscere le elezioni venezuelane.