L’ambasciatore Ofer Sachs: “Hamas ha creato uno stato del terrore a Gaza”

L'ambasciatore israeliano a Roma Ofer Sachs, in un forum all'ANSA, difende le scelte del suo governo
L'Ambasciatore israeliano in Italia Ofer Sachs

ROMA. – Israele “ha provato a fare di tutto per ridurre al minimo le vittime a Gaza” ma la colpa di questa crisi è di Hamas, che nella Striscia “ha costruito uno stato del terrore”. L’ambasciatore israeliano a Roma Ofer Sachs, in un forum all’ANSA, difende le scelte del suo governo, commentando l’escalation di violenza delle ultime settimane nella Striscia costata la vita ad oltre un centinaio di palestinesi.

Netta anche la posizione su Gerusalemme: “La questione non si negozia, quella è la nostra capitale”, anche se Israele resta aperto ad un dialogo con l’Anp, l’autorità nazionale palestinese. Israele è stato oggetto di pesanti critiche a livello internazionale dopo che il suo esercito ha sparato sui dimostranti durante gli scontri al confine, in occasione delle ‘marce per il ritorno’ promosse da Hamas. L’ambasciatore Sachs ha respinto le accuse ed ha invitato i “media internazionali ad analizzare la situazione dalla nostra prospettiva”.

Ossia, che a Gaza la situazione è diventata “drammatica” da quando, oltre dieci anni fa, Hamas ha assunto il controllo della Striscia, strappandolo a Fatah. E invece di spendere i milioni di dollari di aiuti per il proprio popolo, ha creato “uno stato del terrore”, continuando ad attaccare Israele con i razzi. Inoltre, durante le proteste al confine, i palestinesi hanno tentato di infiltrarsi nello Stato ebraico: un’eventualità inaccettabile, se “non vogliamo compromettere la nostra sicurezza”.

Così Israele manterrà alta l’attenzione, tanto più che si prevede “una nuova ondata” di manifestazioni organizzate a Gaza da Hamas, ha avvertito Sachs. Altro tema di preoccupazione, a partire dall’Europa, è lo spostamento dell’ambasciata americana a Gerusalemme. Su questo tema Sachs ha ammesso che la decisione di Trump “potrà creare problemi nel prossimo periodo”, ma allo stesso tempo “ha inviato un chiaro messaggio: noi vogliamo il dialogo diretto e senza pre-condizioni con i palestinesi, parlare di tutto, ma Gerusalemme rimarrà la nostra capitale”.

Quanto alle critiche dell’Ue, Sachs ha rilevato che per decenni “non è riuscita a produrre sviluppi nel processo di pace”, nonostante sia “il principale donatore dei palestinesi”. C’è poi il nodo della rinnovata tensione tra Israele e Iran, degenerata di recente in lampi di guerra in territorio siriano.

Anche in questa occasione gli Stati Uniti “hanno fatto bene ad uscire dall’accordo sul nucleare”, perché Teheran “sostiene e finanzia il terrorismo, manovra l’intera regione creando instabilità, continua ad investire sui missili balistici, alcuni in grado di portare una testata nucleare”, ha affermato l’ambasciatore Sachs. Avvertendo l’Iran che Israele “non accetterà la presenza delle loro truppe vicino al nostro confine”.

Il colloquio con l’ambasciatore si è concluso con uno sguardo sull’Italia, dove si lavora per la costituzione di un nuovo governo targato Lega-5 Stelle. Proprio Beppe Grillo non ha risparmiato duri attacchi a Israele per Gaza, ma l’ambasciatore ha assicurato che “non ci sono preoccupazioni” per le future relazioni con l’Italia, che sono storicamente caratterizzate da una cooperazione “profonda” in tanti settori.

(di Luca Mirone/ANSA)

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