MUD e Fronte Ampio esigono nuovi comizi

Caracas.- L’opposizione tutta riprende la sua battaglia. Omar Barboza, presidente dell’Assemblea Nazionale ha detto che lavoreranno perché si facciano nuove elezioni prima della fine dell’anno.  E ha affermato che sono disposti a riunirsi con Falcón e Bertucci come parte delle attività di lotta per ricuperare le condizioni democratiche.

Barboza ha ribadito che il 20 maggio non ci sono state elezioni e perciò insiste che se ne deve indire delle altre. E che, caso mai, non si facessero, e il presidente Nicolás Maduro assumesse il nuovo mandato il prossimo 10 di gennaio, allora sarebbe considerato un usurpatore visto il rifiuto della maggior parte del popolo venezuelano che si è dimostrato con il 60% di astensione.  

Barboza, accompagnato da vari dirigenti del MUD e rappresentanti del Fronte Ampio tra i quali Nicmer Evans, Ramón Guillermo Aveledo, Henry Ramos y Ángel Oropeza, ha ribadito che è dovere di tutti i venezuelani collaborare per raggiungere il cambiamento.

Tutti assieme

Quindi non rinuncia a coinvolgere anche gli ex candidati Henri Falcón y Javier Bertucci. “Siamo disposti ad incontrare tutti: chi è stato candidato e chi si è ritirato per uscire da questa crisi e questo incubo che significa la presenza di Maduro nella presidenza” ha affermato.

Barboza ha pure detto che non si presteranno a strategie dilatorie come il nuovo dialogo proposto dal presidente la domenica delle elezioni.

Indagine su irregolarità elettorale

Intanto si cerca pure di accertare irregolarità elettorali. Una di queste avrebbe avuto luogo nello stato Tachira. 

La sezione Tachira del Fronte Ampio ha iniziato le indagini riguardo una denuncia di presunta votazione da parte di più di 100 detenuti nel carcere “Centro Penitenziario di Occidente”,  a 24 km della capitale del Tachira, San Cristobal. 

Stando alle immagini che hanno circolato in rete, i detenuti sarebbero stati portati a votare in seggi elettorali in San Cristobal.

Persone vicine ai famigliari di questi carcerati hanno riportato che sarebbero stati liberati lunedì all’alba. Le persone non hanno denunciato il fatto per paura di essere ricattate.

Rifiuto popolare

E il rifiuto della gente si è fatto sentire dopo l’annuncio del CNE dei risultati elettorali. Ci sono state varie proteste nel paese sotto la forma di marcie per strada, soprattutto in Anzoategui, Aragua, Bolivar, Lara e Merida. Tutte in rifiuto alla rielezione di Maduro. 

A Puerto Ordaz, un gruppo di persone che manifestava è stato represso dalla Guardia Nacional Bolivariana con le consuete lacrimogene. E un manifestante di 16 anni è stato detenuto. 

In Caracas gli oppositori si sono riuniti in Piazza Altamira a manifestare il loro rifiuto. 

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