Boccia attacca M5S e Lega: “Il contratto così non va”

Vista dell'assemblea generale di Confindustra, sul maxischermo l presidente Vincenzo Boccia durante la sua relazione.
L'Assemblea annuale di Confindustria (Ansa)

ROMA. – La questione industriale, la difesa della ‘casa comune’ Europa e dell’euro, la centralità del lavoro e delle infrastrutture: punti che vanno rilanciati, principi e progetti che non vanno messi in discussione, se non si vuole indebolire l’economia e tornare indietro anche sulle scelte strategiche ad “ogni cambio di maggioranza”.

Gli industriali, riuniti per l’assemblea annuale, con la relazione del presidente Vincenzo Boccia scandiscono l’agenda Paese e pur senza mai citare Movimento 5 Stelle e Lega lanciano un monito chiaro rispetto al contratto di governo giallo-verde. Il nuovo governo in fieri è, di fatto, il convitato di pietra dell’Assemblea.

In platea non è presente con i suoi leader o le sue prime file. Assenti il capo politico del M5S, Luigi Di Maio, ed il segretario della Lega, Matteo Salvini, in una giornata clou proprio per la formazione del nuovo esecutivo. Entrambi invitati, Di Maio non aveva confermato la partecipazione, mentre dallo staff di Salvini, pur dato tra i possibili presenti, hanno fatto sapere che l’appuntamento in realtà non era mai stato in agenda.

Tra i pochi nomi di spicco sul fronte leghista il consigliere economico Claudio Borghi e tra i 5 Stelle i senatori Daniele Pesco e Mario Turco (tra l’altro relatore del decreto Alitalia in commissione Speciale di Palazzo Madama) che hanno sottolineato di partecipare però “a titolo personale”.

La platea all’auditorium Parco della musica ha invece visto in prima fila buona parte del governo uscente, a partire dal premier Paolo Gentiloni, accolto da un lungo applauso quando al suo indirizzo è andato il saluto di Boccia (“Apprezziamo la sua presenza qui, che conferma la capacità di dialogo del suo Governo sui temi dell’industria italiana”), dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, del Lavoro Giuliano Poletti, della P.a. Marianna Madia, delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio, dello Sviluppo economico Carlo Calenda, che in quella veste, come di consueto nella scaletta dell’assise confindustriale, è anche intervenuto dal palco, dopo Boccia.

Nella schiera del Pd anche il segretario Maurizio Martina. Così dalla missione del Paese alla sua governabilità, l’intervento del presidente Boccia è stato pieno di citazioni. La prima, che ha aperto la relazione e ancor prima un filmato trasmesso in sala, una frase di Gianni Agnelli: “Per essere italiani nel mondo dobbiamo essere europei in Italia”.

Il video aperto con la parola ‘Europa’ in caratteri bianchi su sfondo nero, ha riproposto la frase che l’Avvocato pronunciò nel 1975. Ci sono poi il richiamo all’eredità ‘valoriale’ di Guido Carli, alla regola di San Benedetto ‘Ora et labora’, all’opera di Goethe quando il numero uno di viale dell’Astronomia si rivolge ai sindacati: “L’importante non è andare d’accordo ma andare nella stessa direzione”. E, per chiudere, Margaret Thatcher: “Quello che pensiamo diventiamo”, dice Boccia citando la Lady di ferro e sostenendo che “solo con il lavoro e l’impegno si costruisce un grande Paese. Occorre crederci”.

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