Spallata di Trump alla riforma Wall Street, meno regole

Schermo gigante con l'immagine del presidente Donald Trump annunciando le riforme economiche, sullo sfondo schermi con i valori della borsa.
Schermo gigante con l'immagine del presidente Donald Trump annunciando le riforme economiche, sullo sfondo schermi con i valori della borsa. ()Immagine d'archivio)

NEW YORK. – Donald Trump da una spallata ad un’altra delle eredità di Barack Obama. Il Congresso approva un ridimensionamento della riforma di Wall Street, sollevando le banche piccole e medie dai paletti e dai vincoli imposti alle big senza però smantellare l’impianto delle norme anti-crisi.

Il provvedimento approvato si tradurrà, secondo gli analisti, in un’ondata di consolidamento nel settore: attualmente gli Stati Uniti contano su un esercito di oltre 5.600 banche che finora hanno resistito alla tentazione di convolare a nozze fra norme incerte e rischi di supervisione ancora più stringente.

Con 258 voti a favore e 159 contrati la Camera, mostrando un raro atteggiamento bipartisan, dà il via libera al provvedimento approvato due mesi fa dal Senato. E invia il testo sul tavolo di Trump per la scontata firma definitiva.

La novità maggiore è l’innalzamento da da 50 a 250 miliardi di dollari della soglia dopo la quale scattano le norme più stringenti, inclusi gli stress test e i requisiti di capitale e liquidità. Alla Fed viene comunque concessa l’opzione di mantenere una supervisione maggiore sulle banche che hanno asset fra i 100 e i 250 miliardi di dollari. Per le banche più piccole il testo approvato amplia il tipo di prestiti legalmente protetti che possono essere elargiti, riducendo allo stesso tempo i requisiti sui dati richiesti. E le esonera dalla Volcker Rule, ovvero il divieto di effettuare scommesse sul mercato con soldi propri.

Nonostante l’approvazione bipartisan, il testo incontra delle resistenze. Secondo l’American for Financial Reform, dire che le banche con meno di 250 miliardi di asset non pongono rischi non e’ corretto visto che durante la crisi 25 di questa hanno ricevuto complessivamente 50 miliardi di dollari dei contribuenti per essere salvate. ”La legge ignora le lezioni della crisi finanziaria” afferma Lisa Donner, direttore esecutivo dell’American Financial Reform.

Per Trump l’approvazione del testo è una vittoria, anche se non si tratta del grande successo sperato. Durante la campagna elettorale il presidente aveva promesso lo smantellamento della riforma di Wall Street, ma finora ha ottenuto risultati ben meno ambiziosi. L’allentamento delle norme arriva mentre le banche americane macinano utili: il primo trimestre si è chiuso con un utile netto complessivo di 56 miliardi di dollari, il 27,5% in più rispetto allo stesso periodo del 2017.

Un boom che indica – secondo gli osservatori – come le banche si sono adeguate alle regole introdotte dopo la crisi. Regole che ora, almeno per le piccole banche, cambiano nuovamente.

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