Il Bologna esonera Donadoni, pronto Pippo Inzaghi

L'ormai ex-allenatore del Bologna Roberto Donadoni mentre striglia i suoi giocatori durante la partita Bologna-Juventus
L'ormai ex-allenatore del Bologna Roberto Donadoni (ANSA/SERENA CAMPANILI)

BOLOGNA. – La storia tra Donadoni e il Bologna finisce nel peggiore dei modi. L’addio era nell’aria e ora è ufficiale. Il club rossoblù evita la parola “esonero” e l’espressione “sollevare dell’incarico”, ma il concetto non cambia: “Roberto Donadoni non sarà l’allenatore della Prima squadra nella prossima stagione”. E pensare che solo un anno fa, Joey Saputo e la dirigenza gli avevano prolungato il contratto in scadenza nel 2018 fino al 30 giugno 2019.

Il lavoro è già cominciato per individuare un sostituto: in pole c’è il tecnico del Venezia Pippo Inzaghi, ma rimangono piste percorribili anche quelle che portano a Nicola o a De Zerbi. Perché, come ha detto Saputo, è finito un ciclo. Il rinnovo del contratto di Donadoni arrivò, un anno fa, dopo una stagione di alti e bassi e dopo che dallo spogliatoio rossoblù si erano levati rumor di rapporti non più idilliaci tra Donadoni e parte dei giocatori, per dare più potere al tecnico, con la convinzione che ci fossero i margini per ricucire i fili e ripartire di slancio.

Di slancio erano stati i primi mesi della sua avventura: arrivato a Bologna il 28 ottobre 2015, Donadoni aveva raccolto l’eredità di Delio Rossi e di un Bologna in pessime acque dopo due vittorie e 8 sconfitte nelle prime 10 giornate. Con Donadoni si sbloccarono Destro e Giaccherini, Diawara decollò e con lui una squadra che fino a marzo viaggiò a ritmo d’Europa, piegando il Napoli, passando a San Siro con il Milan e bloccando sul pari la Roma e la Juventus delle 15 vittorie consecutive.

Pareva un idillio, poi la federazione lo sondò per offrirgli la panchina della nazionale e iniziò un lungo tiramolla in vista dell’estate, risolto con la riconferma, da un faccia a faccia tra Saputo e Donadoni. In estate partì Diawara, arrivarono Verdi, Di Francesco e Dzemaili, con Destro ai box per le complicazioni della frattura al piede.

Il Bologna vinceva con le piccole, ma perse la capacità di emozionare e regalare qualche colpo di vita con le big e pure il gioco frizzante della stagione precedente. Iniziarono a filtrare indiscrezioni dei primi malumori, fioccarono le frecciate a Destro e la stagione, iniziata con l’obiettivo di fare un punto in più dei 42 precedenti, terminò con uno in meno.

In questa stagione, dopo il rinnovo, il Bologna è partito forte e ha chiuso a 24 punti il girone di andata. Nel ritorno però i rossoblù sono crollati miseramente: infortuni, Destro e Di Francesco persi per strada. A marzo già le voci di possibili sostituti in panchina: da Nicola a Ventura, da De Zerbi e Inzaghi. A fine stagione le sconfitte saranno 21: record negativo di tutti i tempi per il Bologna e i punti appena 39. Ed è stato, infine, un altro faccia a faccia con Saputo a scrivere la parola fine a quasi tre anni di storia.

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