Venezuela: respinte le dichiarazioni dell’UE contro le elezioni

Primer Plano de Federica Mogherini, ministro degli esteri dell'Unione Europea
Federica Mogherini, representante de la Unión Europea para la Política Exterior, afirmó que la crisis política y humanitaria en Venezuela se encuentra entre las "urgencias" que deberá abordar la diplomacia comunitaria en este curso político.

CARACAS .- L’esecutivo venezuelano risponde al comunicato dell’Unione Europea sulle elezioni del 20 maggio con un comunicato nel quale invita l’Europa a  rispettare per la sovranità del Popolo e del paese.

 Il testo completo segue: 

Il governo della Repubblica Bolivariana del Venezuela rifiuta categoricamente il comunicato dell’ufficio dell’Alta Rappresentante per la Politica Estera dell’Unione Europea, Federica Mogherini, rispetto alle lezioni presidenziali e dei Consigli Legislativi statali, portate a termine con successo lo scorso 20 maggio del 2018, dove il 68% degli elettori venezuelani ha depositato la sua fiducia nel presidente Nicolás Maduro Moros, in un atto sovrano e valoroso, nonostante le minacce sistematiche e le pressioni esterne inedite. 

È doveroso ricordare che l’Alta Rappresentante dell’Unione Europea ha ricevuto con molta anticipazione un invito da parte della Presidenta del Consiglio Nazionale, Tibisay Lucena, per avere la partecipazione di una Missione di Osservazione Elettorale dell’UE durante il processo elettorale del 20 maggio. Ciò nonostante, al non accettare l’invito, hanno preferito incorrere in pregiudizi indotti ed emettere osservazioni non fondate che niente tolgono all’affidabilità che è stata attribuita alle elezioni venezuelane, dai più di 300 invitati del Programma di Accompagnamento Internazionale del Consiglio Nazionale Elettorale, provenienti da 56 paesi, oltre i rappresentati di vari organismi internazionali. 

La Repubblica Bolivariana del Venezuela spera che l’Unione Europea mantenga il legame con il Diritto Internazionale, il principio di non ingerenza negli affari interni, il rispetto alla sovranità e la libera determinazione dei Popoli, e invita i paesi ed istituzioni europee a sviluppare una relazione rispettosa e di cooperazione integrale con il Venezuela, il Governo Bolivariano e le sue istituzioni.

Mentre la reazione del governo venezuelano con l’Europa è stata quella, per ora, di inviare una risposta scritta al comunicato dell’UE, gli Stati Uniti hanno ricevuto un tratto meno diplomatico. Difatti, il presidente venezuelano ha espulso i due funzionari più importanti dell’ambasciata USA a Caracas.  MA è arrivata la reciprocità.

USA espulsa diplomatici venezuelani

Quindi, il governo americano ha ordinato l’espulsione di due diplomatici venezuelani. Dovranno rientrare l’incaricato per gli Affari a  Washington, Carlos Ron Ramírez, e il vice console venezuelano a Houston (Texas). I diplomatici hanno 48 ore a disposizione per abbandonare gli Stati Uniti.

La decisione è reciproca a quella presa dal governo venezuelano con l’americano, Todd Robinson, Incaricato Degli Affari e  Brian Naranjo, capo della sezione politica dell’ambasciata americana in Caracas. 

Ron Ramirez e Robinson erano gli incarichi più alti nelle rispettive ambasciate perché Washington e Caracas non hanno ambasciatori da otto anni.

L’espulsione di Robinson e Naranjo

La decisione è stata annunciata proprio dal presidente Maduro durante la celebrazione dove è stata proclamata la sua rielezione. Maduro ha affermato che Robinson è “un cospiratore”.

Ma il Dipartimento di Stato ha sostenuto che le accuse di Maduro non sono giustificate e assicurato che i diplomatici espulsi “hanno portato avanti i loro compiti ufficiali in maniera responsabile” e secondo le norme internazionali sottoscritte nella Convenzione di Vienna sulle relazioni consolari.

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