Treno contro tir: si cerca la verità nelle scatole nere

Uno dei vagoni del treno deragliato che quasi investe una casa
L'impatto, violentissimo, ha causato il deragliamento del locomotore e di due vagoni che sono finiti nei campi vicini. Tra i feriti più gravi la capotreno. Intubata e in coma farmacologico, la donna è rimasta incastrata tra le lamiere dei vagoni per un'ora prima che i soccorritori potessero recuperarla

IVREA (TORINO). – Inizierà lunedì l’esame delle scatole nere e dei dischi cronotachigrafi del treno regionale 10027 e del Tir rimasti coinvolti, mercoledì sera, nello schianto al passaggio a livello di Arè, costato la vita, sulla linea Torino-Ivrea, al macchinista del convoglio, Roberto Madau, 61 anni, e a un autotrasportatore, Stefan Aurelian, 64 anni, romeno, tecnico della scorta del trasporto eccezionale rimasto bloccato sui binari.

L’analisi tecnica permetterà alla procura di Ivrea, che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e disastro ferroviario, di ricostruire con esattezza il percorso del camion, partito dalla Repubblica Ceca venerdì 18 maggio e diretto alla Bitux di Foglizzo, dove avrebbe dovuto scaricare, con un camion gemello che lo seguiva, due silos per un impianto di asfalti.

L’Anas, ieri, ha confermato che la ditta straniera che si è occupata di organizzare il trasporto eccezionale, aveva espressamente dichiarato di “Non impegnare attraversamenti di passaggi a livello con linee aeree elettrificate lungo le strade di competenza”.

Su questo punto, la procura di Ivrea vuole vederci chiaro. Al momento non è possibile escludere che, durante il viaggio, la scorta italiana del trasporto, che ha preso in consegna il Tir al Brennero, abbia modificato il percorso, decidendo di passare per Arè senza utilizzare, ad esempio, lo svincolo autostradale di San Giorgio Canavese, più vicino a Foglizzo.

L’autista lituano del tir, Darius Zujis, 39 anni, è al momento l’unico indagato per la sciagura. “Il punto chiave sono le comunicazioni intercorse tra la ditta che ha organizzato il trasporto eccezionale e tutti gli enti interessati dal passaggio del tir”, ribadisce il procuratore capo d’Ivrea, Giuseppe Ferrando.

Da lunedì inizieranno anche gli interrogatori del personale della scorta, già sentito la sera dell’incidente dalla polizia ferroviaria. Domattina, invece, riprenderà la circolazione dei treni tra Chivasso e Ivrea. I tecnici dopo la rimozione dei vagoni deragliati, hanno concluso gli interventi di ripristino e messa in sicurezza della linea. Oltre 70 fra ingegneri e tecnici hanno lavorato per ripristinare 100 metri di binario e 1300 metri di cavi della linea di alimentazione dei treni.

Sono stati sostituiti anche 4mila metri di cavi. Fino a mercoledì 30 i treni percorreranno a velocità ridotta il tratto in corrispondenza del passaggio a livello. Migliorano, intanto, le condizioni dei due feriti ancora ricoverati. Morena Gauna, 34 anni, la capotreno del regionale 10027, è stata operata all’ospedale Cto di Torino. Per qualche giorno rimarrà ricoverata nel reparto di rianimazione. La prognosi, salvo complicazioni, è di 120 giorni.

Manuela Amà, 43 anni, la più grave tra i passeggeri, verrà trasferita nel reparto di traumatologia dello stesso ospedale. La prognosi è di 60 giorni. I feriti sono stati in tutto 23.