Orgoglio ed emozione, la prima del “Mancio”

Mario Balotelli esce dal campo e dà il "cinque" a Andrea Belotti che lo sostituisce. Mancini osserva con le mani in tasca.
Mario Balotelli sostituito da Andrea Belotti. EPA/GIAN EHRENZELLER

ROMA. – Un esordio compassato quello di Roberto Mancini sulla panchina azzurra. Fedele al suo stile da gentleman all’inglese, e maestro d’eleganza, durante la sua prima partita da ct, l’amichevole con l’Arabia Saudita, il nuovo tecnico della Nazionale non ha mai perso il proverbiale aplomb, lasciandosi andare solo una volta, all’80’ quando un errore della difesa azzurra stava per andare in gol i sauditi, e sarebbe stato il 2-2.

Troppi palloni regalati agli avversari, e improvvisamente concreto il rischio di non partire bene, ovvero senza una vittoria. All’inizio Mancini è apparso emozionato, e lo ha confessato lui stesso, prima che il match iniziasse, ai microfoni di RaiSport, dopo che in precedenza si era soffermato a parlare con il presidente della Fifa Gianni Infantino, arrivato qui per tifare Italia.

“All’inizio sarò molto emozionato – ha detto il ‘Mancio’ – e mi sembra normale e anche giusto”. In suo onore il pubblico dello stadio di San Gallo ha esposto sugli spalti anche una gigantografia della Gioconda di Leonardo con il volto del nuovo ct, e non sono mancati i cori d’incoraggiamento.

Poi, a partita in corso, Mancini è apparso sempre tranquillo, mentre seguiva il gioco in piedi nella propria zona, a braccia consorte e concentrato su quanto stava accadendo in campo. Moderata l’esultanza al gol di Balotelli, solo un largo sorriso e un accenno di abbraccio con il suo assistente Evani, tanti gli incitamenti ai ragazzi e in particolare a Criscito (un altro rilanciato da lui, come Supermario) per indurlo a spingere sulla fascia sinistra.

Alla fine è 2-1, il nuovo ct parte vincendo ma il lavoro è appena cominciato.