Troppi disoccupati, Ue vuole dare più fondi a Italia

Disoccupazione: Una manifestazione di disoccupati
Una manifestazione di disoccupati a Napoli in una recente immagine d'archivio. ANSA CIRO FUSCO

BRUXELLES. – I temuti tagli ai fondi strutturali europei dopo il 2020, quando l’Unione dovrà fare i conti con la Brexit e il finanziamento di nuove priorità come la gestione dei flussi migratori, potrebbero tramutarsi invece per l’Italia in un aumento da 2,4 miliardi di euro.

L’incremento delle risorse per il nostro Paese, contenuto nella proposta di riforma dei fondi di coesione presentata dalla Commissione Ue, deriva, soprattutto, dall’alto tasso di disoccupazione (in particolare giovanile) registrato in Italia. Pur restando il principale criterio per l’assegnazione dei fondi, l’esecutivo vorrebbe infatti che il Pil fosse affiancato da nuovi criteri capaci di “riflettere meglio la situazione socio-economica sul terreno”, come la disoccupazione, l’integrazione dei migranti o la lotta al cambiamento climatico.

Per l’Italia questo si tradurrebbe in 38,6 miliardi per il 2021-2027, pari quindi a 2,4 miliardi in più dei 36,2 dell’attuale periodo 2014-2020. Insieme alla Penisola, anche Romania, Bulgaria, Grecia e Spagna potrebbero ricevere fino all’8% di risorse in più rispetto a oggi.

Situazione opposta, invece, per i Paesi di Visegrad (Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria), che stanno già affilando i coltelli per difendersi da una sforbiciata fra il 24% e il 22%. Bruxelles assicura che il taglio è dovuto alla crescita economica che in questi stati è riuscita ad assicurare proprio la politica di coesione, ma in Ungheria e Polonia c’è chi parla di una punizione per chi non si è allineato alla linea dell’accoglienza per i migranti.

Duri negoziati si prevedono nei prossimi mesi fra i 27 e l’Europarlamento anche sul rapporto fra fondi e riforme, che la Commissione vorrebbe rafforzare legando i programmi per la coesione alle raccomandazioni specifiche per Paese.

(di Matteo Miglietta/ANSA)

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