Francia e Germania avvertono Trump: “Dazi inaccettabili”

Blue jeans stesi ad asciugare al sole
Ue pronta alla rappresaglia sui prodotti simbolo del made in Usa

NEW YORK. – “I dazi di Donald Trump sono inaccettabili”. Parigi e Berlino, a poche ore dalla scadenza dell’ultimatum all’Europa su acciaio e alluminio, mandano un chiaro messaggio alla Casa Bianca. Un monito congiunto che non lascia presagire nulla di buono, alimentando le tensioni sulle due sponde dell’Atlantico e i rischi di una guerra commerciale su scala globale. Perché anche Pechino e Tokyo non smettono di di alzare la voce contro l’offensiva dell’amministrazione statunitense, che minaccia una stretta senza precedenti sulle importazioni in Usa anche di beni tecnologici e automobili.

Il termine per l’entrata in vigore anche nei confronti del Vecchio Continente di una tariffa del 25% sull’acciaio e del 10% sull’alluminio scatta il primo giugno, e non vi sono segnali di un nuovo rinvio da parte di Washington. Questo nonostante il pressing delle capitali europee che nelle ultime settimane è stato incessante, con l’obiettivo di ottenere dall’amministrazione Trump una esenzione permanente vista l’alleanza storica tra Europa e Stati Uniti.

Le ultime dichiarazioni del segretario al commercio Usa Wilbur Ross sembrano pero’ chiudere la porta alla Ue su questa possibilità: “Ci possono essere negoziati con o senza tariffe in atto. Ci sono un sacco di tariffe Ue su di noi. Non è che non possiamo parlare solo perché ci sono tariffe”, ha affermato Ross parlando all’Osce e sottolineando come “la Cina non ha usato questo come scusa per non negoziare”.

Dura la posizione dei ministri dell’economia francese e tedesco Bruno Le Maire e Peter Altmeier. “Non accetteremo che l’Europa possa essere colpita dalle tariffe sull’acciaio e l’alluminio. E su questo l’Europa sarà totalmente unita, ferma e determinata”, hanno assicurato agitando lo spettro della rappresaglia: “Siamo alleati degli Usa, siamo amici degli Usa, ma non possiamo venire colpiti da misure aggressive come i dazi. Studieremo la nostra decisione, la nostra risposta in funzione di quella del presidente Donald Trump”.

Intanto si terrà nelle prossime ore, a margine della ministeriale Ocse a Parigi, un nuovo incontro trilaterale Ue-Usa-Giappone sul nodo della sovraccapacità produttiva nell’acciaio, di fatto un ultimo tentativo per cercare di stoppare l’imposizione dei dazi americani.

La commissaria Ue al commercio, Cecilia Malmstroem, ha avvertito che anche nell’ipotesi in cui gli Usa evitassero i dazi “realisticamente c’è da aspettarsi una qualche sorta di tetto alle esportazioni Ue”: la reazione della Ue, ha confermato, “dipenderà dalla natura e dalla gravità delle misure decise da Washington”.

Nel caso dei dazi al 25% sull’acciaio, comunque, l’Europa ha già da tempo pronte le contromisure, con tariffe doganali su prodotti simbolo del ‘made in Usa’ come i jeans Levi’s, le moto Harley Davidson, il burro di arachidi e il Bourbon. Intanto il tema dei dazi inevitabilmente sarà al centro della discussione del G7 dei ministri finanziari in programma nei prossimi giorni i Canada, con la questione – ha spiegato il Tesoro Usa – che sarà sollevata dallo stesso segretario americano Steven Mnuchin.

(di Ugo Caltagirone/ANSA)