La Chiesa prega per la soluzione della crisi, messe e veglie

La navata di una chiesa, un Crocifisso e un gruppo di sacerdoti in preghiera.
La Chiesa prega per la soluzione della crisi

ROMA. – Dopo gli appelli, le interviste e dichiarazioni, la Chiesa italiana ora scende in campo con i suoi ‘strumenti’ più tradizionali: veglie di preghiera e messe, “per il Paese”, “per l’unità d’Italia”, “per il bene comune”. Alcune iniziative nascono nelle diocesi dopo l’appello alla “concordia” e al rispetto delle istituzioni lanciato dal Presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti, e diffuso ieri dalle colonne di Avvenire.

Altri eventi invece sono più spontanei e sono organizzati in queste ore attraverso il passaparola. A Torino l’invito è arrivato dall’arcivescovo Cesare Nosiglia che ha composto una preghiera da inserire in tutte le messe del 2 e 3 giugno: “Nella delicata situazione politica del nostro Paese, invochiamo il Signore perché doni a coloro che sono chiamati a governare l’intelligenza e il cuore di cercare con il massimo impegno il bene comune, e a tutto il popolo italiano la capacità di accompagnare questo sforzo con partecipazione intelligente e fiduciosa”.

Analoga iniziativa era stata lanciata anche dal vescovo di Bologna, mons. Matteo Zuppi: “Desidero che in ogni comunità della diocesi, al vespro di venerdì 1 giugno o nella giornata di sabato 2 giugno, si canti l’inno di ringraziamento ‘Te Deum’ e si innalzino preghiere e suppliche per la nostra Patria, chiedendo la grazia di un rinnovato impegno di tutti per il bene comune”.

Il vescovo della diocesi di Adria e Rovigo, monsignor Pierantonio Pavanello, ha inviato una lettera a tutti i sacerdoti chiedendo ai parroci che nelle messe prefestive e festive del 2 e 3 giugno – solennità del Corpus Domini – venga recitata la “preghiera per l’Italia”, composta da San Giovanni Paolo II nel 1994. Un’iniziativa che, per il vescovo, trova ragione “nel momento difficile che le istituzioni stanno attraversando”.

Una messa “per l’Italia e per l’unità del Paese” si terrà invece stasera nella Basilica dei Santissimi Apostoli, al centro di Roma. A lanciare l’iniziativa è Comunione e Liberazione. Non mancano comunque anche le prese di posizione più ‘politiche’ su quanto sta accadendo: a parlare sono i Gesuiti italiani, secondo i quali – scrive il direttore di Aggiornamenti Sociali, padre Giacomo Costa – nel programma di governo proposto da Cinque Stelle e Lega non c’è nessun cambiamento “epocale” ma “rappresenta un condensato della cultura politica oggi prevalente” perché “inseguendosi a vicenda, i partiti hanno finito per scimmiottarsi e imparare il peggio l’uno dall’altro”.

(di Manuela Tulli/ANSA)