Standard & Poor’s:  Pronostici negativi sul Venezuela 

Dollari americani

New York – Le previsioni sul Venezuela dell’agenzia di ratings Standard & Poor’s sono tutt’altro che rosee. S&P crede che le politiche economiche e fiscali erratiche peggioreranno la crisi economica, l’iperinflazione e quindi, lo scontento sociale in Venezuela. 

“La nostra prospettiva negativa per il rating del Venezuela riflette la nostra opinione sul fatto che il paese probabilmente non compia con le scadenze sul debito previste per i prossimi sei mesi” ha informato S&P.

Secondo l’agenzia americana, l’inflazione potrebbe arrivare a 10.000%, con la contrazione del PIL del 4%.“ 

Niente fiducia da parte degli investiori

Con queste previsioni è pressoché impossibile che gli eventuali investitori abbiano fiducia nel paese.

Fanny Migliore, ricercatrice del Centro di Divulgazione della Conoscenza Economica per la Libertà crede che la mancanza di trasparenza e l’insicurezza giuridica con rispetto alle aziende private colloca il Venezuela come un paese poco affidabile per fare investimenti.

Così poco affidabile che ci sono state quarantacinque querele portate avanti da investitori contro il paese, durante i governi di Hugo Chávez e Nicolas Maduro. Di queste querele, rimangono ancora una ventina da risolvere.

Prima di Chávez il paese godeva di sicurezza giuridica e seguiva le regole del gioco.  

L’organismo internazionale dedicato all’arbitraggio delle querele riporta le seguenti: Agroinsumos Iberoamericanos SL (luglio 25,2016), Anglo American PLC (10 aprile 2014), Oil European Group e Longreef Investment (26 settembre 2011) , Highbury Internacional AVV and Ramstein Trading Inc (5 gennaio 2011).

Inoltre, il 6 giugno 2013 sono state introdotte le denunce: Temaris SA eTalta Trading Marketing Sociedade Unipessoal LTD e Valores Mundiales, SL Consorcio Andino SL.  Altri due casi sono stati presentati in agosto 2012: Fabbrica di Vetri Los Andes C.A e Owens Illinois del Venezuela; Blue Bank International (10 agosto 2012) e Trust LTD, Barbados, ( 7 agosto 2012). 

10,6 miliari di dollari 

Sarebbe il debito che dovrebbe saldare il Venezuela nei processi arbitrali in corso, soprattutto quelli che riguardano le nazionalizzazioni, secondo le cifre di Econalitica. Tra le aziende querelanti c’è Kimberly Clark Ducht Holdings, introdotta il passato 17 aprile; Venoklim Holding BV (25 settembre 2017), Air Canada (13 gennaio 2017) e Saint Patrick Properties Corporation (19 dicembre 2016).

Poi c’è il caso di ConocoPhillips por 2 miliardi di dollari che la petrolifera americana sta cercando di recuperare con le confiscazioni. 

Proprietà privata in pericolo

Migliore ha detto che il Venezuela è molto mal posizionato in quello che riguarda la proprietà privata, la politica monetaria corretta, la libertà di commercio internazionale, l’assegnazione di crediti e l’attività imprenditoriale. 

Di fatto le peggiori valutazioni le hanno ottenute l’Argentina, l’Argelia, la Repubblica del Congo, la Repubblica Centroafricana e il Venezuela, che per il terzo anno consecutivo detiene l’ultimo posto nella lista dei 159 esaminati.