Governo: le sfide economiche, da confronto Ue a misure da coprire

Piloti e hostes dell'Alitalia durante una manifestazione di protesta.
Piloti e hostes dell'Alitalia durante una manifestazione di protesta. (ALBERTO PIZZOLI/AFP/ Getty Images)

ROMA. – La sterilizzazione dell’aumento dell’Iva e la vendita dell’Ilva, il decreto che proroga la data per la cessione di Alitalia e il confronto con la Commissione Europea sui conti pubblici. Sono molte le sfide economiche che il governo dovrà affrontare, che si aggiungono ai progetti indicati nel ”contratto” – dalla flat tax al reddito di cittadinanza, fino agli interventi sulla previdenza – per i quale sarà necessario trovare le risorse o contrattare con Bruxelles un diverso piano di rientro dal deficit.

La manovra di fine anno parte almeno dai 12,5 miliardi necessari per sminare gli aumenti Iva, ai quali si aggiungono i fondi per le cosiddette spese obbligatorie, come quelle delle missioni all’estero. Gli obiettivi di governo potrebbero però far lievitare di molto il conto, anche se l’attuazione di alcuni provvedimenti potrebbe essere diluito negli anni.

La ‘quasi’ Flat tax, con le due aliquote al 15 e 20%, costa 50 miliardi. Ma la diminuzione della curva delle aliquote potrebbe essere attuata progressivamente. Per il reddito di cittadinanza, invece, si parte dai 2 miliardi necessari per potenziare i centri per l’impiego prima di attuare il sostegno che varrebbe – secondo alcune stime prudenziali – sui 17 miliardi.

Poi c’è il capitolo pensioni, con il superamento della Legge Fornero: oltre 13 miliardi. Per trovare le risorse il governo avrà tempo fino ad inizio ottobre ma il primo appuntamento è quello delle mozioni sul Def, che quest’anno il governo uscente ha presentato in versione light, senza le previsioni programmatiche. Manca il voto dell’aula di Camera e Senato, che non è ancora stato calendarizzato. Si attende prima il voto di fiducia al governo ma l’appuntamento è snodo per la nuova maggioranza che potrebbe decidere di presentare una mozione unitaria, indicando anche gli obiettivi programmatici previsti dal ”contratto”.

Le nuove stime, invece, arriveranno a fine settembre, con la ‘nota di aggiornamento’. Su ogni dossier il confronto con l’Ue non sarà indifferente. Per il neo ministro dell’Economia, Giovanni Tria, il primo contatto ufficiale con Bruxelles e i ‘colleghi’ degli altri Paesi europei è fissato per il 21-22 giugno, quando si terrà l’eurogruppo e l’Ecofin.

Ma uno snodo di rilievo – che impegnerà il premier Giuseppe Conte – è quello del 28-29 giugno a Bruxelles, quando si discute delle riforme dell’eurozona, tra le quali anche l’unione bancaria e il tema della condivisione del rischio sulle banche in vista dell’uscita dal Qe. Non ci sono solo i conti pubblici tra i dossier economici aperti.

Per l’Ilva è iniziato il countdown per l’acquisizione da parte di ArcelorMittal che era programmata per la fine di giugno. Ma rimangono aperti ancora tutti i nodi occupazionali. Inoltre la societa’ ‘brucia’ circa 30 milioni al mese e il rifinanziamento fatto dal governo e’ agli sgoccioli. C’è poi la vendita di Alitalia. Il termine ultimo per la cessione è fissato al 31 ottobre dal decreto che, approvato al Senato, è appena arrivato all’esame della Camera. Entro il 15 giugno, poi, la società dovrà restituire il cosiddetto ”prestito ponte”.

(di Corrado Chiominto/ANSA)