Braccio destro di Kim porta lettera a Trump: “Vediamoci”

Kim Jong Un abbraccia il presidente sudcoreano MoonArchivio
Kim Jong Un abbraccia il presidente sudcoreano Moon. Archivio

WASHINGTON. – Interesse per il summit con Donald Trump, senza minacce né concessioni. E’ questo in sintesi, secondo le anticipazioni del Wsj, il contenuto della lettera del leader nordcoreano Kim Jong Un consegnata personalmente al presidente Usa dal vicepresidente del Comitato centrale del Partito dei Lavoratori, il generale Kim Yong Chol, considerato il braccio destro di Kim.

Una missiva in risposta a quella del 24 maggio con cui il tycoon aveva cancellato il vertice con Kim previsto il 12 giugno prossimo a Singapore. Sotto sanzioni Usa per cyber attacchi contro società americane, l’alto dirigente di Pyongyang, il piu’ alto in grado alla Casa Bianca a 18 anni dal faccia a faccia tra il gen. Jo Myong Rok e il presidente Bill Clinton, e’ stato ricevuto nello studio Ovale per un incontro definito già “storico”.

E’ arrivato a Pennsylvania Avenue con un corteo di Suv super blindati partito da New York all’indomani dell’incontro con il segretario di stato Mike Pompeo. Un faccia a faccia che ha confermato gli ulteriori progressi dei negoziati per il vertice: “passi nella giusta direzione”, ha commentato il capo della diplomazia americana, pur sottolineando che c’è ancora “molto lavoro da fare” prima di arrivare al summit.

Pompeo ha aggiornato nello studio Ovale il presidente, che poi si è trasferito a Camp David per un weekend in cui fara’ il punto della situazione con tutto il suo staff. I segnali sembrano tutti positivi, anche dagli incontri tra la delegazione statunitense e la controparte nordcoreana al villaggio di Panmunjom, al confine tra le due Coree.

Il nodo da sciogliere riguarda il processo per la denuclearizzazione e le contropartite americane. Kim ha già lanciato un segnale nel suo incontro con il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov, che ha anche annunciato la possibilità di un vertice tra il leader nordcoreano e Vladimir Putin entro fine anno, nel 70/mo anniversario dell’avvio delle relazioni diplomatiche.

Kim ha ribadito che la prospettiva di Pyongyang verso la denuclearizzazione resta ancora “invariata, coerente e stabile” ma ha auspicato che “le relazioni Corea del Nord-Usa e la denuclearizzazione siano risolte per stadi”. Un processo quindi graduale, probabilmente da accompagnare con la progressiva riduzione delle sanzioni e/o della presenza militare americana nella Corea del sud.

Lavrov, nel resoconto fatto dall’agenzia statale nordcoreana Kcna, ha lodato il leader per aver contattato la Corea del Sud e gli Usa, osservando che la situazione intorno alla penisola coreana è entrata in “una fase di stabilità”. Ad alimentare l’ottimismo pure la ripresa del dialogo tra le due Coree, interrotto recentemente a seguito delle esercitazioni militari Washington-Seul.

Le parti hanno concordato di tenere il 14 giugno un vertice militare a livello di generali a Panmunjom e il 22 giugno un incontro a livello di Croce Rossa al resort del monte Kumgang per trattare il dossier delle riunioni tra le famiglie separate dalla Guerra di Corea del 1950-53.

(di Claudio Salvalaggio/ANSA)

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