Mano tesa Moscovici a Governo: “Ci pronunceremo sui fatti”

Pierre Moscovici con il dito alzato sembra ammonire il nuovo governo italiano.
Pierre Moscovici. EPA/OLIVIER HOSLET

ROMA. – Bruxelles rispetta l’Italia e le sue scelte democratiche e dà il benvenuto al nuovo Governo. Dopo le polemiche per le parole arrivate da alcuni membri della commissione Ue (poi rivelatesi distorte) nei giorni scorsi, Pierre Moscovici tende la mano a Roma e al nuovo Governo giallo-verde, che intanto si prepara a battere cassa a Bruxelles. Il commissario agli affari economici Ue evita però di entrare nel merito di annunci e programmi: “ora aspettiamo i fatti” e su quelli ci pronunceremo, a partire dalla manovra finanziaria.

E mentre il vice premier Luigi Di Maio torna a fare il punto sulle molte misure che il neo Governo ha in cantiere, il finanziere George Soros si dice “molto preoccupato” per la vicinanza del nuovo Esecutivo alla Russia, insinuando il dubbio che Salvini sia a libro paga di Putin. Immediata la replica del leader della Lega, che assicura di non aver “mai ricevuto una lira, un euro o un rublo dalla Russia” e attacca: “Mi vergogno che in Italia venga invitato a parlare uno speculatore senza scrupoli come Soros”.

Dopo gli annunci di ieri in diretta dal Mise, Di Maio ha precisato di voler portare il reddito di cittadinanza e la pensione di cittadinanza “al più presto” in Parlamento, avviare subito i centri per l’impiego, intervenire subito per superare il Jobs act, unificare tutte le banche dati del fisco. E i soldi? “Li prenderemo andando ai tavoli europei. Ce li prenderemo lì perché abbiamo gli uomini per essere trattati alla pari con gli altri Paesi europei”, assicura il neo ministro del lavoro e dello sviluppo che incontrerà i lavoratori-riders per valutare possibili garanzie.

Ma l’economista Carlo Cottarelli, che spera di vedere Di Maio per parlare di spending, intravede dal programma M5s-Lega possibili rischi: le misure complessive ammontano 110-112 mld e “c’è l’indicazione a fare più deficit e credo che sia rischioso avendo un debito così elevato”, ha detto, sottolineando anche che si può discutere apertamente di uscire dall’euro, ma “discuterne in posizioni di governo è estremamente pericoloso perché si scatena un attacco speculativo”.

Le posizioni di Di Maio su dove troveranno le risorse, rischiano intanto di non piacere anche a Bruxelles, da dove arrivano intanto le parole distensive di Moscovici. Il commissario dice solo “soddisfatto” per la formazione del nuovo Governo, osserva che l’economia italiana mostra “una ripresa moderata” e che il debito “sta diminuendo, anche se con moderazione”, e rimanda ogni valutazione sul nuovo esecutivo a quando arriveranno i primi “fatti” concreti.

E il primo vero banco di prova sarà tra tre mesi la manovra finanziaria. Niente speculazioni, dunque, ma rispetto per la democrazia e disponibilità a lavorare e collaborare, ripete il commissario che attende di conoscere presto il nuovo ministro dell’economia Giovanni Tria.

La via è quella del dialogo (che potrà essere “vigoroso” ma nel rispetto delle divergenze, perché “Bruxelles non è avversario ma partner”), assicura Moscovici, che allontana con decisione ogni ipotesi di interferenza da parte dell’Ue (“Rifiuto completamente qualsiasi idea che Bruxelles imporrà qualcosa a Roma e che le cose si decideranno a Bruxelles”) e si augura che l’Italia non solo ritorni ad avere un rapporto molto stretto con la Francia, ma instauri una buona relazione anche con la Germania di Angela Merkel.

Proprio la cancelliera è intervenuta nel dibattito sulle riforme dell’eurozona, sostenendo che “anche l’Esm deve diventare un fondo monetario europeo, con gli strumenti del Fmi” e che “per un’economia di successo dobbiamo continuare a stabilizzare l’euro”.

(di Enrica Piovan/ANSA)

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