Prigionieri politici, libertà tra ombre e dubbi

In primo piano un manifesto con l'immagine di Leopoldo Lòpez durante una manifestazione
Immediatamente dopo aver reso noto i nomi dei detenuti sono arrivate le critiche. Come denunciato da più Ong, non tutti i detenuti liberati possono considerarsi “ prigionieri politici”. Pressoché la metà sarebbero delinquenti comuni

CARACAS – La macchina propagandistica ufficiale ha presentato la liberazione di alcuni detenuti come la manifestazione della volontà del presidente della Repubblica, Nicolás Maduro, di avanzare verso una vera politica di pacificazione che permetta di restituire al Paese il clima di pace politica necessaria per la sopravvivenza stessa del Governo. Ma immediatamente dopo aver reso noto i nomi dei detenuti sono arrivate le critiche. Come denunciato da più Ong, non tutti i detenuti liberati possono considerarsi “ prigionieri politici”. Pressoché la metà sarebbero delinquenti comuni. Insomma, personaggi venuti alla ribalta e balzati agli onori della dei cronaca non per le loro attività politiche, ma per le truffe delle quali sarebbero stati protagonisti.
Stando al “Foro Penal Venezolano”, Ong autorevole in materia di diritti umani, dei 40 detenuti liberati tra sabato e domenica solo 20 sarebbero in realtà prigionieri politici. Tra questi, Rolman Rojas, Gilber Caro, Renzo Primor e Wilmer Azuaje, arrestati nonostante godessero dell’immunità parlamentare. Altri prigionieri politici liberati sono stati Daniel Ceballos, ex Sindaco di San Cristobal, e Raul Emilio Baduel, figlio del generale Raul Isaìas Baduel.
– L’uso di liste non certificate – ha spiegato Gonzalo Himiob, esponente del “Foro Penal Venezolano” – ha permesso che persone che già non erano in carcere fossero incluse e che delinquenti comuni fossero liberati assieme ai prigionieri politici.
Ong autorevoli, quindi, hanno denunciato manovre per f”vendere” come prigionieri politici detenuti che, in realtà, non lo sono. Detenuti, in alcuni casi, coinvolti in fatti di corruzione estremamente gravi. Se ai 40 prigionieri liberati tra sabato e domenica si sommano i 39 liberati venerdì i prigionieri politici liberati sono circa 80.
Ma poter vedere la luce del sole e non essere rinchiusi in una cella non vuol dire né essere stati scagionati definitivamente dei crimini dei quali si è accusati né di avere ottenuto la libertà assoluta. Infatti, i detenuti hanno l’obbligo di presentarsi periodicamente alle autorità competenti e a loro è stato ritirato il passaporto per evitare, almeno in teoria, una possibile fuga all’estero.