Summit G7-Ue e nomine, le prime prove di Conte

Il primo Ministro Giuseppe Contesi rivolge alla stampa una volta formato il governo.
Il primo Ministro Giuseppe Contesi rivolge alla stampa. ANSA/FABIO FRUSTACI

ROMA. – Primo step il voto di fiducia. Per Giuseppe Conte il primo passaggio ci sarà domani al Senato, e si chiuderà mercoledì alla Camera. A Palazzo Madama, a mezzogiorno, Conte presenterà in aula le dichiarazioni programmatiche, sintesi degli impegni e delle priorità della nuova creatura giallo-verde. Alle 13.30 si sposterà a Montecitorio solo per consegnare il testo del discorso. Subito dopo, tornerà al Senato per seguire il dibattito che dovrebbe chiudersi, in serata, con il voto. Mercoledì mattina toccherà ai deputati, che in giornata metteranno il loro ‘sigillo’ sul governo.

DEBUTTO INTERNAZIONALE AL G7

Ventiquattro ore di ‘pausa’ e via verso la prima prova internazionale di Conte: è il G7 dei capi di Stato e di governo previsto l’8 e 9 giugno a La Malbaie, cittadina del Quebec canadese. “Al G7 parteciperò per rappresentare il nostro Paese: sarà la prima occasione per farmi portavoce degli interessi dei cittadini italiani”, aveva annunciato su Facebook il successore di Gentiloni. Sul tavolo, soprattutto il dibattito sui dazi doganali su acciaio e alluminio decisi dall’amministrazione Trump e che colpiranno l’Europa. Per Conte sarà anche occasione per incontri bilaterali di peso, come quelli con la cancelliera Angela Merkel e il presidente francese Emmanuel Macron.

CONSIGLIO EUROPEO TRA MIGRANTI E LIBIA

Altro palcoscenico di rilievo sarà per Conte il Consiglio europeo del 28 e 29 giugno a Bruxelles. Guidato da Donald Tusk, il vertice discuterà della riforma dell’eurozona e di migrazioni, tema caldo per l’Italia e caro al neoministro Salvini. Si parlerà anche della situazione in Libia e dell’accordo sul nucleare firmato con l’Iran e ‘rinnegato’ poi dalla Casa bianca.

VERTICE NATO E SICUREZZA

L’11 e 12 luglio Conte tornerà a Bruxelles per il vertice Nato, il primo nel nuovo quartier generale belga. E lì capi di Stato e di governo dovranno affrontare il nodo della sicurezza e la capacità della Nato di scioglierlo.

NODI RAI E CDP

In casa, invece, il primo test sarà quello delle nomine dei vertici delle controllate pubbliche. Per la Cassa depositi e prestiti, l’obiettivo dei 5 Stelle è far nascere la nuova Banca per gli investimenti che dovrebbe dare ossigeno alle piccole e medie imprese, con credito a tassi moderati, e investire. Al timone ora l’amministratore delegato Fabio Gallia (non interessato a restare) e il presidente Claudio Costamagna (in ballo per un bis).

Nel consiglio dovrebbero entrare due nuovi rappresentanti di Comuni e Regioni: tra i papabili, il presidente dell’Anci Antonio Decaro e Davide Caparini, assessore al Bilancio della Regione Lombardia. Nomine spinose alla Rai per eleggere il nuovo cda: sono a fine mandato la presidente Monica Maggioni e il direttore generale Mario Orfeo.

Va scelto anche un ad, nuova figura della tv pubblica, e la decisione spetta al ministero del Tesoro ma potrebbe slittare in autunno. In autunno si giocheranno pure le partite dell’Antitrust, con Giovanni Pitruzzella pronto a lasciare un mese prima della scadenza di novembre, e l’Autorità per l’energia. Qui dopo le due proroghe decise dal governo Gentiloni, la deadline per il rinnovo del consiglio è il 30 settembre.

(di Michela Suglia/ANSA)

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