Pensioni: è battaglia sui conti, interventi tra cinque e nove miliardi

Manifestazione di donne per la pensione
Donne in pensione

ROMA. – Il cantiere pensioni non si è ancora aperto ma è già scoppiata la polemica sul tipo di interventi e sui costi che queste misure potrebbero avere per i cittadini. Al momento le indiscrezioni circolate dal fronte Lega ipotizzano l’introduzione della quota 100 tra età e contributi con un’età minima di 64 anni e la possibilità di andare in pensione a qualsiasi età avendo 41 anni e mezzo di contributi, requisiti però che dovranno tenere conto di altri paletti, soprattutto sul fronte dei contributi figurativi.

Per il Governo (così è scritto nel Contratto per il cambiamento) questa proposta dovrebbe costare cinque miliardi mentre secondo altri studi la misura potrebbe lievitare fino a nove miliardi. Per l’ex ministro del Lavoro Elsa Fornero, autrice della riforma della previdenza messa in discussione, le proposte sono “lontane dalle promesse” fatte in campagna elettorale, che ipotizzavano la cancellazione della legge Fornero, ma comunque “poco responsabili” perché spostano risorse ancora sulla parte anziana della popolazione dimenticando quella più giovane che più è stata penalizzata negli anni della crisi.

“Le nostre misure – spiega Alberto Brambilla, esperto di previdenza e estensore della proposta leghista – costano anche meno di cinque miliardi. Pensiamo a una quota 100 con 64 anni almeno di età e l’utilizzo al massimo di due anni di contributi figurativi. Saranno considerate la maternità e l’anno di militare ma penso che per quanto riguarda la cassa integrazione, la disoccupazione, la malattia, i permessi e le altre questioni vadano considerati al massimo due anni di contribuzione figurativa”.

Al momento dell’accesso anticipato – ha spiegato – anche nel caso che il pensionando sia nel sistema retributivo (abbia quindi cominciato a lavorare prima del 1978, ndr) l’assegno andrà ricalcolato per la parte tra il 1996 e il 2012 con il contributivo.

“Adesso – sottolinea – il sistema è disarticolato. Si può andare in pensione con 66 anni e sette mesi a(67 dall’anno prossimo, ndr)vendo solo 20 anni di contributi e non si può andare a 64 avendo lavorato per 36 anni o 41. Dovremmo cercare di riequilibrarlo senza scassare i conti. Penso invece che l’Ape sociale e l’aumento della quattordicesima li abbiano scassati”.

Di diverso avviso è Stefano Patriarca, esperto di previdenza, a lungo consulente di Palazzo Chigi nella passata legislatura e ora alla guida della società di ricerca Tabula. “L’accesso alla pensione con quota 100 e un’età minima di 64 anni insieme alla possibilità di andare a riposo con 41 anni e mezzo di contributi – sottolinea – potrebbe costare 12 miliardi l’anno e la cifra potrebbe scendere di circa due-tre miliardi se si introducessero anche il ricalcolo contributivo e le limitazioni ai contributi figurativi.

“Oltre a introdurre elementi di iniquità rispetto ad oggi, perché il parziale ritocco della Fornero favorirebbe sostanzialmente le posizioni migliori del mercato del lavoro – prosegue Patriarca – il ricalcolo contributivo sull’importo di chi esce con quota 100 fatto sugli anni dal 1996 al 2012 e la limitazione del calcolo dei contributi figurativi porterebbe ad un minor numero di uscite con una minore spesa intorno a 500-800 milioni mentre la limitazione dei contributi figurativi per chi esce con 41 anni e mezzo di contributi indipendentemente dall’età potrebbe a una riduzione del costo aggiuntivo complessivo attorno a 1,5 2 miliardi. In pratica per fare le modifiche promesse alla riforma Fornero peraltro solo per le posizioni migliori del mercato del lavoro – conclude – sarebbero comunque necessari 9-10 miliardi già dal primo anno”.

E nel calcolo complessivo bisognerà tenere conto che già oggi nonostante si possa uscire solo con 42 anni e 10 mesi di contributi (41,10 se donne) su 374.000 pensioni complessive tra vecchiaia e anzianità liquidate nel 2017 il 60% è stato liquidato a un’età anticipata rispetto a quella di vecchiaia. E’ chiaro che abbassando il paletto la percentuale delle anticipate potrebbe salire molto rapidamente.

(di Alessia Tagliacozzo/ANSA)

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