G7 blindato con diecimila agenti. Attese proteste

Un funzionario controlla le bandiere dei paesi partecipanti al G7 in Canada.
Si controllano le bandiere dei paesi partecipanti al G7 in Canada. REUTERS/Ben Nelms

WASHINGTON. – Un resort di lusso in stile castello francese sulla riva di un fiume, due sole first lady, uno schieramento di 10.000 tra poliziotti e soldati e proteste annunciate: sono gli ingredienti principali del G7 canadese nel francofono Quebec, in programma domani e dopodomani a La Malbaie, nella regione di Charlevoix, famosa per la sua natura incontaminata e la pesca del salmone.

Dopo il forfait della sempre più assente Melania, protagonista ‘rosa’ del G7 italiano di Taormina, hanno confermato la loro presenze la premiere dame di Francia, Brigitte, e la consorte del premier giapponese Shinzo Abe, Akie. Insieme a loro i mariti di Angela Merkel e di Theresa May.

La cornice del vertice sarà l’austero Fairmont Le Manoir Richelieu, ricostruito come un castello francese nel 1929 dopo che l’originale del 1899 fu distrutto da un incendio, e rinnovato nel 1998 dopo un investimento di 140 milioni di dollari. L’hotel, che si affaccia sul maestoso St. Lawrence River, è lussuoso ma non proibitivo (meno di 200 euro a notte in giugno). Tra le sue perle, il campo da golf progettato dall’architetto inglese Herbert Strong e inaugurato nel 1925 dal presidente Usa William H. Taft. Per Trump sarà dura resistere alla tentazione di scendere sul green.

L’immediato perimetro intorno al Manoir Richelieu costituirà la zona rossa, quella off limits, mentre la zona verde avrà un confine più ampio e richiederà l’accredito per l’accesso. Un’area protetta è stata decisa anche lungo la base militare di Bagotville. Previste inoltre restrizioni marittime e aeree (anche per i droni). Per i giornalisti dei pool è stata allestita una piccola sala stampa vicino al Manoir Richelieu, ma il resto dovrà accontentarsi dell’International Media Centre al Convention centre di Quebec City, a circa 150 km di distanza.

Le autorità hanno voluto garantire il diritto alla protesta pacifica riservando un parcheggio a La Malbaie, cittadina a circa 5 km dal resort del summit. Ma tutti i gruppi di contestatori intendono manifestare a Quebec City. I più sono non violenti e puntano a discutere temi come la globalizzazione, l’immigrazione, l’ambiente, i diritti degli aborigeni, il razzismo. Le preoccupazioni maggiori arrivano da un gruppo che si definisce Anti-G7 Resistance Network e che ha già invitato ad un “giorno di disordini” a Quebec city.