Giovani Confindustria: “Ora governo non sia a vuoto”

Il leader dei giovani di Confindustria Alessio Rossi interviene al 32/o convegno dei Giovani imprenditori
Il leader dei giovani di Confindustria Alessio Rossi interviene al 32/o convegno dei Giovani imprenditori a Capri (Napoli), 20 ottobre 2017. ANSA/ GIUSEPPE CATUOGNO

RAPALLO (GENOVA). – Ora, dopo gli 88 giorni “in attesa” di una guida operativa per il Paese e archiviate le amministrative di domenica, “il governo ci deve dimostrare che non abbiamo fatto un investimento a vuoto”. I Giovani di Confindustria, dal 48/mo convegno di giugno degli imprenditori under-40, con il presidente Alessio Rossi, si rivolgono al nuovo esecutivo Lega-M5s, ribadiscono le critiche su diversi punti del programma, ma rilanciano sul confronto.

“Al governo del cambiamento diciamo: per le imprese dove c’è cambiamento c’è sempre una opportunità. Noi ci siamo. Ora”. Con “la sfida all’insostenibile”, come rilanciano nel titolo dell’appuntamento annuale. Dunque, l’appello al dialogo ed alla collaborazione. Ed ad ascoltare “la voce delle imprese”, come chiedono direttamente al neoministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, chiarendo da subito che anche se “non saremo sempre d’accordo, dovremo parlarci in maniera laica”.

L’agenda che i giovani imprenditori indicano nelle proprie ‘tesi’ è chiara: dalla difesa del Jobs act, che ha “creato 850 mila posti di lavoro, un risultato positivo”, al “no grazie” alla flat tax, perché, sostengono, “non vogliamo pagare meno degli altri, vogliamo essere trattati con equità. Ci serve una tassazione giusta, non piatta”.

Un altro ‘no’ è a scardinare l’appartenenza all’Ue ed i conti pubblici, ad “indebitare” ulteriormente la “nostra generazione”: la legge Fornero sulle pensioni, rimarcano, “è un mattone della sostenibilità”. Non manca il capitolo infrastrutture ed un nuovo richiamo degli industriali sull’Ilva.

“Dal primo luglio Arcelor Mittal entrerà con un piano di 2,3 miliardi di investimenti, di cui 1,1 per il risanamento ambientale. Non si scherza con 20 mila posti di lavoro, con l’1% del Pil del Paese. Con un’azienda che ha cassa ancora per un mese”, ammonisce Rossi. Così come rimarca che “abbiamo bisogno di Tap, Terzo valico e Tav: avere centinaia di camion che attraversano quotidianamente la Val Susa non è sostenibile”.

Ma i giovani imprenditori guardano anche ai giovani della classe politica e a loro indirizzano la proposta di un Patto generazionale. “L’età media a Montecitorio è di circa 44 anni. È la più giovane assemblea della storia, per la prima volta sotto i 45 anni, con 243 deputati under-40”, sottolinea Rossi.

Domandandosi, dunque, se non sia “arrivato il momento di allearci, imprenditori e parlamentari, per costruire insieme il futuro del Paese”. E proponendo “un’agenda fatta di sei punti complementari”. I primi tre, a carico degli stessi imprenditori, partono dai “giovani che assumono i giovani: questo è il vero reddito di cittadinanza”, dicono. E poi “efficienza energetica e alfabeto digitale”.

Gli altri tre impegni chiesti alla politica: “Costruire un welfare sostenibile, pubblica amministrazione 4.0 e infrastrutture sostenibili”. Un piano, nelle loro intenzioni, per scrivere “una storia positiva per la nostra generazione”.

(dell’inviata Barbara Marchegiani/ANSA)

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