ROMA. – Certe Ong “non fanno volontariato ma affari” e “fungono da taxi”, dunque il Codice voluto da Minniti va rivisto perché non consente “di intervenire in maniera efficace”. La Nato deve difenderci da “migranti e terroristi” perché l’Italia “è sotto attacco da sud, non da est” e Malta “non può sempre dire no a qualsiasi richiesta d’intervento” e deve accogliere nei suoi porti le navi cariche di disperati.
Matteo Salvini arriva a Como per portare la solidarietà agli autisti del bus aggrediti da alcuni richiedenti asilo (uno dei quali sarà espulso) e attacca tutti, ribadendo la linea dura sui migranti. “Sto studiando e lavorando per chiudere i rubinetti a monte: porte aperte per chi scappa veramente dalla guerra, porte sbarrate per tutti gli altri”.
Parole che scatenano la replica di La Valletta – “accuse false, rispettiamo in ogni momento tutti gli obblighi, compresi quelli internazionali” – e le critiche del Pd, con il reggente del Pd Martina che lo invita a “smettere di dichiarare e mettersi a lavorare” e dell’ex ministro degli Esteri Emma Bonino, per il quale è ora che il ministro “trovi il tempo per studiare”.
Immediata la controreplica al governo maltese. “Ci dicano gli amici maltesi – domanda – quante navi che trasportavano migranti hanno attraccato nei loro porti nel 2018, quante persone sono sbarcate, quante domande di asilo sono state esaminate e quante accolte”. E poi aggiunge: “l’Italia vuole risolvere i problemi, non crearli”.
Ma l’uscita del titolare del Viminale qualche problema, a meno di una settimana dall’insediamento del governo Conte, rischia di crearlo nella stessa maggioranza. Le sue parole aprono infatti la prima crepa tra la Lega e i Cinquestelle. O almeno tra il ministro e quella parte del Movimento più vicina alle posizioni della sinistra. Proprio mentre Salvini spara a zero sui migranti a Como, il presidente della Camera Roberto Fico, dopo aver incontrato i rappresentanti di Amnesty, fa uscire un commento sull’incontro avuto in mattinata con una delegazione di Medici Senza Frontiere, proprio una delle Ong impegnate nel Mediterraneo.
“Chi fa solidarietà – dice – ha tutto il supporto dello Stato. Lo Stato deve essere vicino a chi soffre, ai più deboli, a chi viene considerato ultimo. La loro sofferenza è la mia sofferenza, la loro ricerca di dignità è la mia ricerca della dignità”. E a domanda specifica, si trincera dietro un “sono la terza carica dello Stato e non entro nella questione”. Ma poi rimarca: anche nel Mediterraneo “vanno supportate le persone e le organizzazioni che aiutano gli altri”.
Lunedì, inoltre, Fico sarà a San Calogero, dove è stato ucciso Soumayala Sacko. Un annuncio che arriva dai parlamentari calabresi M5s Parentela, D’Ippolito, Nesci, Tucci e Morra, gli stessi che presenteranno un’interrogazione proprio a Salvini per chiedere che lo Stato “scavi a fondo sull’omicidio”. “La ‘Ndrangheta è il cancro della Calabria. Per questo Fico sarà a San Calogero, a testimoniare che lo Stato è presente e reagisce”.
Il ministro intanto continua a studiare un pacchetto di norme che verrà presentato a breve. Misure politico-amministrative, come l’apertura di un Centro per i rimpatri in ogni regione e il dirottamento dei fondi dall’accoglienza alle espulsioni, e provvedimenti che richiedono invece un intervento legislativo: dall’allungamento dei tempi di permanenza nei Cpr da 90 giorni a 18 mesi all’espulsione dei richiedenti asilo che commettono particolari tipologie di reato fino all’apertura di altri Centri.
L’altro punto su cui si sta lavorando è l’accelerazione delle pratiche per il riconoscimento dello status d’asilo. “Lavoreremo sulla riduzione dei tempi e dei costi, perché stiamo perdendo tempo per gente che sta scappando dalle guerre”. Per questo nei prossimi giorni Salvini incontrerà i 50 presidenti delle commissioni territoriali e i 250 nuovi funzionari amministrativi assunti – sono entrati in servizio il 21 maggio – che saranno destinati proprio alle Commissioni territoriali ed alla Commissione nazionale.
(di Matteo Guidelli/ANSA)