Migranti, Salvini contro Ong e Malta: “Chiudo i rubinetti”

Un'immagine del decollo di un elicottero AB212 dalla nave "Comandante Bettiga" della Marina Militare nel Canale di Sicilia.
Un'immagine del decollo di un elicottero AB212 dalla nave "Comandante Bettiga" della Marina Militare nel Canale di Sicilia. ANSA/ GIUSEPPE LAMI

ROMA. – Certe Ong “non fanno volontariato ma affari” e “fungono da taxi”, dunque il Codice voluto da Minniti va rivisto perché non consente “di intervenire in maniera efficace”. La Nato deve difenderci da “migranti e terroristi” perché l’Italia “è sotto attacco da sud, non da est” e Malta “non può sempre dire no a qualsiasi richiesta d’intervento” e deve accogliere nei suoi porti le navi cariche di disperati.

Matteo Salvini arriva a Como per portare la solidarietà agli autisti del bus aggrediti da alcuni richiedenti asilo (uno dei quali sarà espulso) e attacca tutti, ribadendo la linea dura sui migranti. “Sto studiando e lavorando per chiudere i rubinetti a monte: porte aperte per chi scappa veramente dalla guerra, porte sbarrate per tutti gli altri”.

Parole che scatenano la replica di La Valletta – “accuse false, rispettiamo in ogni momento tutti gli obblighi, compresi quelli internazionali” – e le critiche del Pd, con il reggente del Pd Martina che lo invita a “smettere di dichiarare e mettersi a lavorare” e dell’ex ministro degli Esteri Emma Bonino, per il quale è ora che il ministro “trovi il tempo per studiare”.

Immediata la controreplica al governo maltese. “Ci dicano gli amici maltesi – domanda – quante navi che trasportavano migranti hanno attraccato nei loro porti nel 2018, quante persone sono sbarcate, quante domande di asilo sono state esaminate e quante accolte”. E poi aggiunge: “l’Italia vuole risolvere i problemi, non crearli”.

Ma l’uscita del titolare del Viminale qualche problema, a meno di una settimana dall’insediamento del governo Conte, rischia di crearlo nella stessa maggioranza. Le sue parole aprono infatti la prima crepa tra la Lega e i Cinquestelle. O almeno tra il ministro e quella parte del Movimento più vicina alle posizioni della sinistra. Proprio mentre Salvini spara a zero sui migranti a Como, il presidente della Camera Roberto Fico, dopo aver incontrato i rappresentanti di Amnesty, fa uscire un commento sull’incontro avuto in mattinata con una delegazione di Medici Senza Frontiere, proprio una delle Ong impegnate nel Mediterraneo.

“Chi fa solidarietà – dice – ha tutto il supporto dello Stato. Lo Stato deve essere vicino a chi soffre, ai più deboli, a chi viene considerato ultimo. La loro sofferenza è la mia sofferenza, la loro ricerca di dignità è la mia ricerca della dignità”. E a domanda specifica, si trincera dietro un “sono la terza carica dello Stato e non entro nella questione”. Ma poi rimarca: anche nel Mediterraneo “vanno supportate le persone e le organizzazioni che aiutano gli altri”.

Lunedì, inoltre, Fico sarà a San Calogero, dove è stato ucciso Soumayala Sacko. Un annuncio che arriva dai parlamentari calabresi M5s Parentela, D’Ippolito, Nesci, Tucci e Morra, gli stessi che presenteranno un’interrogazione proprio a Salvini per chiedere che lo Stato “scavi a fondo sull’omicidio”. “La ‘Ndrangheta è il cancro della Calabria. Per questo Fico sarà a San Calogero, a testimoniare che lo Stato è presente e reagisce”.

Il ministro intanto continua a studiare un pacchetto di norme che verrà presentato a breve. Misure politico-amministrative, come l’apertura di un Centro per i rimpatri in ogni regione e il dirottamento dei fondi dall’accoglienza alle espulsioni, e provvedimenti che richiedono invece un intervento legislativo: dall’allungamento dei tempi di permanenza nei Cpr da 90 giorni a 18 mesi all’espulsione dei richiedenti asilo che commettono particolari tipologie di reato fino all’apertura di altri Centri.

L’altro punto su cui si sta lavorando è l’accelerazione delle pratiche per il riconoscimento dello status d’asilo. “Lavoreremo sulla riduzione dei tempi e dei costi, perché stiamo perdendo tempo per gente che sta scappando dalle guerre”. Per questo nei prossimi giorni Salvini incontrerà i 50 presidenti delle commissioni territoriali e i 250 nuovi funzionari amministrativi assunti – sono entrati in servizio il 21 maggio – che saranno destinati proprio alle Commissioni territoriali ed alla Commissione nazionale.

(di Matteo Guidelli/ANSA)

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