I mercati lasciano la presa sull’Italia. Ok spread, Borsa vola

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Operatori alla Borsa di Milano in una foto d'archivio. ANSA / DANIEL DAL ZENNARO

MILANO. – E’ bastata una giornata per allentare la tensione dei mercati sull’Italia, che non ha recuperato quanto perso con le tensioni delle ultime settimane, ma il clima è decisamente cambiato: lo spread con la Germania è sceso di oltre 30 punti base, Piazza Affari ha corso meglio di tutti in Europa con un rialzo finale ben superiore al 3%, le banche si sono riprese, guidate dalle ‘big’ Intesa e Unicredit.

Per una volta Borsa e bond non hanno guardato allo scenario internazionale. Poco ha interessato la spaccatura al G7, quasi scontato l’aumento dei tassi sul dollaro che sta discutendo la Fed. Qualche timore in più viene dalle scelte della Bce sul progressivo abbandono dell’acquisto di titoli di Stato e obbligazioni societarie dei Paesi maggiormente sotto pressione. Ma nulla hanno potuto contro la voglia di riposizionarsi sui prodotti italiani, davvero provati da metà maggio.

Da allora – quando uscì la bozza del contratto di governo M5S-Lega che conteneva un lontano accenno di scuola sull’uscita dall’euro e soprattutto l’idea di un ‘hair cut’ sul debito stile Grecia – la Borsa di Milano ha perso oltre il 12%, ma in questo ‘lunedì d’oro’ ha recuperato con l’indice Ftse Mib il 3,42% oltre quota 22mila punti. Ovviamente non ha fatto male l’intervista di domenica al Corriere della Sera del neoministro dell’Economia Giovanni Tria, nella quale ha specificato come non sia in discussione “alcun proposito di uscire dall’euro” e come la posizione del governo sia netta e unanime.

In ogni caso Piazza Affari ha guidato la giornata positiva delle Borse europee (Madrid +1,5%, Zurigo +1,3% dopo il referendum sulla moneta ‘sovrana’, Londra +0,7%, Francoforte +0,6%), con Intesa che è stato il migliore tra i titoli a elevata capitalizzazione in aumento del 6,6%, seguito da Unicredit (+6,1%). Stesso risultato per Banco Bpm, con Ubi in rialzo del 5,4%, Mediobanca del 4,8% e più cauta Mps (+3,6%).

Sui singoli titoli possono aver avuto influsso anche notizie specifiche, come l’ipotesi che BlackRock stia trattando per salire dal 5 al 10% in Eurizon, la società di asset management del gruppo Intesa. Oppure il report della banca d’affari Jefferies secondo il quale Unicredit viaggia ancora a sconto rispetto a Intesa e potrebbe a breve correre più velocemente.

Ma gran parte di questi recuperi sono il frutto dell’improvviso allentarsi della tensione sui titoli di Stato italiani, con il Btp a 10 anni che ha chiuso a un tasso del 2,82%, in calo di quasi 30 punti base, mentre i bonos spagnoli ne hanno limati solo due, e lo spread tra Btp e Bund tedeschi che ha chiuso in netto ribasso a 233 punti base rispetto ai 268 di venerdì.

In più Standard & Poor’s getta ulteriore acqua sul fuoco, affermando che le banche italiane “risentono di turbolenze a causa delle preoccupazioni dei mercati sulle future scelte” delle autorità, ma “non ci aspettiamo che i recenti accadimenti abbiano un impatto immediato sui rating”, scrive S&P, mai troppo tenera con l’Italia.

(di Alfonso Neri/ANSA)

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