Schegge da mortaio, ferita gravemente una parà

Un gruppo di parà donne in tuta mimetica riprese di spalle.
Un gruppo di parà donne.

CARPEGNA (PESARO URBINO).- Una paracadutista della ‘Folgore’ è rimasta gravemente ferita a causa di un’esplosione durante un’esercitazione al fuoco con mortai nel poligono militare di Carpegna (Pesaro Urbino). E’ accaduto poco prima delle 10. Oltre che dallo scoppio, la soldatessa, caporale del 187/o reggimento, Vanessa, 27 anni, originaria della provincia di Lucca, è stata investita anche da schegge, riportando gravi traumi al volto, alla carotide e a una spalla.

Adibita a mansioni di assistenza sanitaria, era vicina a un’ambulanza quando è stata raggiunta dallo scoppio e da frammenti di metallo. Stabilizzata dai medici dell’Esercito, intubata sul posto, è stata trasportata in eliambulanza agli Ospedali Riuniti di Ancona dov’è ricoverata in Rianimazione in “prognosi riservata”, ma “non in attuale pericolo di vita”, informa un bollettino sanitario.

Per far luce sull’episodio verranno eseguite due inchieste. La Procura di Urbino ha aperto un fascicolo e coordinerà le indagini dei carabinieri. L’Esercito svolgerà un’inchiesta interna per ricostruire la dinamica dell’incidente. Il primo bollettino dell’ospedale ha fatto tirare un sospiro di sollievo, testimoniando però il gravissimo rischio corso dalla 27enne.

La parà ha riportato “un trauma facciale con fratture multiple del volto, corpi estranei nei tessuti molli del viso, un trauma vascolare di ramo della carotide destra e un trauma con ferita spalla destra”. I medici attenderanno la scomparsa del voluminoso edema e la stabilizzazione delle condizioni, prima dell’intervento chirurgico per rimediare alle ferite.

“Vicinanza” alla ragazza ferita, ai suoi familiari e all’Esercito viene espressa dal ministro della Difesa Elisabetta Trenta: “seguirò personalmente l’evolversi della situazione”, scrive su Twitter. E l’Esercito si stringe intorno a lei. “Sto seguendo con apprensione le condizioni di Vanessa e mi auguro che tutto si risolva. Sono vicino ai suoi familiari”, dice il generale Claudio Graziano, capo di Stato maggiore della Difesa.

Mentre i commilitoni e gli ufficiali della caserma “Vannucci” di Livorno, dopo una prima fase di sgomento per la notizia dell’incidente, sono ottimisti: “Le mandiamo a dire di tenere duro e che deve tornare presto con noi. La aspettiamo a braccia aperte”.

Ma non mancano le polemiche sul poligono, di proprietà del demanio militare, nel Parco Sasso Simone e Simoncello (estensione di 2.500 ettari che si estendono anche in territorio toscano e romagnolo). La gente di Carpegna (1.700 abitanti) si lamenta e il sindaco Angelo Francioni ha tentato inutilmente finora di far “interrompere l’arrivo dei militari e l’uso del poligono perché la zona è a vocazione turistica in un parco interregionale che poco ha a che fare con l’attività militare”.

Tornerà ancora alla carica con la richiesta, conclude: “Non si può nemmeno dire che i militari portino benefici economici come un tempo, visto che ci stanno un giorno o due e se ne vanno, ruotando in continuazione. Basta con questa servitù militare perenne”.

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