Nei diari di viaggio di Einstein spunta razzismo anticinese

(ANSA) – LONDRA, 13 GIU – Un Albert Einstein incline a insospettabili pregiudizi razzisti, almeno nei confronti dei cinesi, emerge dalle pagine dei diari di viaggio scritti dal fisico e premio Nobel durante un giro nell’estremo oriente asiatico datato 1922/23 e pubblicati ora negli Usa. Diari che riportano impressioni rapsodiche e considerazioni sparse su arte, religione e politica, ma non senza concessioni agli stereotipi dell’epoca, come ammette lo stesso editore. I cinesi – stando a passaggi anticipati dal britannico Guardian – vi vengono descritti come “un popolo industrioso, sporco e ottuso”, gente “spesso più simile ad automi che a persone”. “Sarebbe un peccato se i cinesi soppiantassero le altre razze: per quelli come noi, il solo pensiero è indicibilmente cupo”, insiste più avanti il grande scienziato ebreo tedesco, che in altre fasi della sua vita ebbe pure a bollare il razzismo come una forma di “malattia dei popoli bianchi”.