In Italia il record europeo di Neet, sono 25,7% dei giovani

Sicilia: due ragazze, riprese di spalle, sedute su una scalinata.
Sicilia prima per numero giovani Neet

BRUXELLES. – Per i giovani italiani resta sempre molto difficile emanciparsi dal nucleo familiare ed essere autonomi. Il Belpaese si conferma maglia nera nell’Ue per i giovani fra i 18 e i 24 anni che non studiano e non cercano lavoro, i cosiddetti Neet. A rivelarlo è una nuova indagine di Eurostat in base alla quale l’anno scorso i Neet ‘tricolore’ erano il 25,7% (il 26% nel 2016), contro una media europea del 14,3% (il 15,7% l’anno precedente).

Per trovare la percentuale più bassa di Neet bisogna andare in Olanda dove sono il 5,3%. E’ “un’emergenza nazionale”, ha commentato su Facebook il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio. “Ed è per questo che entro giugno voglio portare in Consiglio dei ministri il decreto dignità”.

Sono “ragazzi che, alcuni li conosco, secondo me hanno perso le speranze, sia di trovare un lavoro e quindi non lo cercano, sia di studiare per poi lavorare”, ha affermato Di Maio, in un video dal Mise, parlando di “un livello di disoccupazione mostruoso”, proponendo di “ridurre il precariato e dare speranze a questi ragazzi”.

Ma se in Italia un giovane su quattro fa parte di questa categoria, non se la passano meglio i giovani ciprioti che rappresentano il 22,7% del totale, seguiti dai greci (21,4%), croati (20,2%), romeni (19,3%) e bulgari (18,6%). Un tasso Neet superiore al 15% è stato registrato anche in Spagna (17,1%), seguito da Francia (15,6%) e Slovacchia (15,3%). Al contrario la percentuale più bassa di Neet, dopo l’Olanda capofila, è stata registrata in Slovenia (8,0%), Austria (8,1%), seguiti da Lussemburgo e Svezia (entrambi 8,2%), Repubblica ceca (8.3 %), Malta (8,5%), Germania (8,6%) e Danimarca (9,2%).

A livello Ue i giovani che stanno con le mani in mano sono circa 5,5 milioni (pari al 14,3%), l’equivalente della popolazione totale della Slovacchia o della Finlandia. Complessivamente nell’Unione europea i giovani compresi in questa fascia di età sono oltre 38 milioni. La stragrande maggioranza di loro è impegnata nell’istruzione o nella formazione e/o nel mondo del lavoro.

Più in particolare il 40,4% di questi ha detto di essere in formazione, il 27,4% ha dichiarato di essere in occupazione e un ulteriore 17,8% di essere in un mix tra i due. Dal 2012 nell’Ue – secondo Eurostat – la proporzione dei giovani che non studiano e non cercano lavoro è scesa, da un picco del 17,2% all’attuale 14,3%, che è approssimativamente simile ai livelli pre-crisi.

(di Giuseppe Maria Laudani/ANSA)

Lascia un commento