Pd si interroga su Assemblea e tempi del Congresso

Telecamere nella sala stampa della sede del Pd. Sullo sfondo il logo del partito. Primarie
Telecamere nella sala stampa della sede del Pd. ANSA/ETTORE FERRARI

ROMA. – Assemblea nazionale a luglio o rinvio a settembre? Congresso entro l’anno o nel 2019? Sono questi gli interrogativi che attraversano le varie correnti del Pd. I dubbi sulla tempistica del congresso nascono dal timore che risorgano le divisioni che hanno squassato il partito, mentre a livello parlamentare si registra una compattezza grazie anche alla virata a destra dell’asse del governo, con il capogruppo Graziano Delrio che ha annunciato una linea dura.

Proprio le decisioni in tema di immigrazione, hanno provocato una reazione unanime di tutto il Pd. Oggi il presidente Dem Matteo Orfini è andato a Pozzallo a portare la solidarietà alla città e ai profughi sbarcati, mentre lunedì il reggente Maurizio Martina volerà ad Amsterdam per un vertice del Pse che vuole mettere a punto una proposta proprio sul questo tema.

A livello parlamentare il capogruppo Delrio ha assunto una posizione ferma sull’ipotesi che la maggioranza si appropri del Copasir, che spetta per legge all’opposizione, come anche la Vigilanza Rai per prassi. Delrio ha minacciato di boicottare i lavori di queste commissioni e Stefano Ceccanti si è appellato al presidente della Camera Roberto Fico. Anche le vicende dello stadio della Roma, hanno tacitato quei Dem che ritenevano possibile un’intesa di governo con M5s.

Renzi ha attaccato sul piano politico e della trasparenza, visto che Lanzalone è stato portato a Roma dai vertici del M5s; l’ex segretario ha annunciato un’interrogazione al ministro Bonafede, allora “tutor” del sindaco Raggi.

Ma è il congresso a tenere banco nel dibattito interno. Orfini ha affermato che occorre farlo “presto”, il che implicherebbe convocare l’Assemblea nazionale (spetta a lui farlo) il 7 o il 14 luglio. E’ per un Congresso entro l’anno anche la componente di Andrea Orlando, seppur con delle regole diverse, tanto che Andrea Martella ha annunciato nei prossimi giorni una proposta in tale direzione. Ma c’è anche chi preferirebbe un congresso almeno a febbraio 2019, per far consolidare il clima di pace interna e per un dibattito più approfondito.

La componente di Dario Franceschini e Piero Fassino ha deciso di tenere, dopo 4 anni, il proprio seminario estivo a Cortona. L’assemblea dovrebbe decidere dunque se convocare il congresso o eleggere ufficialmente Maurizio Martina segretario per gestire la fase.

Ma tra i renziani c’è anche chi, pur volendo far slittare le Assise al 2019, non vuole attribuire i pieni poteri a Martina, di qui l’ipotesi di uno slittamento dell’Assemblea a settembre, ammessa all’Ansa da Antonello Giacomelli, che pur vorrebbe invece un congresso entro l’anno. Martina, tuttavia, non recede e parlando ai suoi ha insistito: “l’Assemblea si tiene a luglio. Punto”.

(di Giovanni Innamorati/ANSA)

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