Di Maio e Salvini, il duello per la visibilità mediatica

Giuseppe Conte tra Di Maio e Salvini
Giuseppe Conte tra Di Maio e Salvini

ROMA. – Dalle nuove ‘bordate’ sui migranti alla sperimentazione dei taser, dalle stilettate ai francesi alla difesa del cibo italiano, dallo sgombero dei campi rom al sostegno al poliziotto ferito da un giovane poi ucciso fino alla rivendicazione della “libertà di educazione anche sanitaria dei genitori”, tema che allude ai vaccini.

Matteo Salvini ha dettato a modo suo l’agenda politica nazionale, mettendo quasi in sordina i suoi alleati di governo ed arrivando persino a dire la sua sui delicatissimi temi al centro dell’ incontro parigino tra Giuseppe Conte ed Emmanuel Macron, con toni ruvidi e poco diplomatici. L’esuberanza del segretario della Lega e viceministro del governo giallo-verde inizia a diventare un caso politico che preoccupa non poco il suo alleato di governo. E che inizia ad essere notato anche a livello internazionale, con Le Monde che titola “Luigi Di Maio di fronte al tornado Matteo Salvini”.

Luigi Di Maio ha riunito al Mise tutto il nuovo gruppo di viceministri e sottosegretari targati 5 Stelle per una riunione organizzativa, la prima dopo l’ “infornata” di nomine appena fatte. Una riunione per impartire indicazioni sul rispetto di alcune regole, come quelle sulle auto blu (autorizzate solo per quanti sia fortemente richiesto dalle normative sulla sicurezza), ma soprattutto sul lavoro di governo, sul coordinamento con il gruppo di parlamentari e, non di meno, con i colleghi della Lega.

Il caso dello stop al limite ai contanti ha reso evidente la necessità di dare indicazioni di comportamento nei casi in cui le proposte dei due alleati non dovessero convergere, posto che il “contratto” non potrà mai esaurire i contorni dell’azione di governo. Ma anche in quella riunione ha fatto capolino il caso Salvini.

Di Maio è preoccupato per l’eccessiva visibilità mediatica dell’altro viceministro e, pur addossandone le colpe alla stampa, ha chiamato i suoi a reagire e a “darsi da fare” per rilanciare l’azione dell’esecutivo su quei punti che più caratterizzano il programma M5s. Uno su tutti il reddito di cittadinanza per il quale Di Maio avrebbe invitato tutti a scovare le risorse necessarie per poterlo avviare il prima possibile.

Il leader della Lega non sembra volersi contenere, arrivando quasi a mettere in ombra l’azione di Conte a Parigi, tirando per la giacchetta i francesi sulla situazione a Ventimiglia, arrivando a sostenere la necessità che gli italiani tirino “fuori le palle” mentre Conte sta ribadendo ai francesi la “piena condivisione” sulla questione migranti con la Lega.

Salvini, però, non intende dare segni di ostilità. Anzi. Mentre la sindaca di Roma chiama in causa i ministri M5s Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro, Salvini getta acqua sul fuoco della vicenda dello stadio della Roma che ha risvolti anche sul Carroccio. “Io non faccio il giudice né l’avvocato, se ci sono state corruzioni o errori è giusto che chi ha sbagliato debba pagare”. Glissa sulla cena tra Giorgetti e Parnasi e si mette al sicuro spiegando di conoscere “una delle persona coinvolte” con cui è andato allo stadio: ma “non penso questo configuri un reato”.

I 5 Stelle e Di Maio, invece, sulla vicenda che scuote la capitale non parlano. Anche gli “ortodossi” abbassano i toni, compresa la ‘pasionaria’ Roberta Lombardi e il presidente della Camera, Roberto Fico che  lancia un appello alla politica tutta a dare un “forte segnale di cambiamento”. Ma sta parlando di Rai.

(di Francesca Chiri/ANSA)

Lascia un commento