Mondiali: Brasile bene solo mezzora, poi c’è la Svizzera

Neymar fermato da Michael Lang.
Neymar fermato da Michael Lang (foto: EPA)

ROMA. – Dopo Germania e Argentina parte male anche il Brasile. La Selecao di Tite non va al di là del pari, 1-1, contro la Svizzera dell’ex laziale Petkovic nel match d’esordio a Russia 2018. E pensare che dopo il bellissimo gol di Coutinho al 20′ la nazionale pentacampione del mondo sembrava destinata a far polpette della sua rivale, con combinazioni a base di tecnica, velocità e capacità di saltare l’uomo.

Poi però, dalla mezzora, ha cominciato ad arretrare il baricentro del gioco e ad aspettare gli elvetici che, sapienti nel palleggio e tatticamente tutt’altro che sprovveduti, ne hanno approfittato. Oltretutto Petkovic è riuscito a ‘ingabbiare’ bene Neymar, così come avevano fatto gli islandesi con Messi, anche se c’è da dire che il brasiliano è stato bersagliato dai falli e, non a caso, ha fatto ammonire tre avversari: Lichtsteiner, Schaer e Behrami (al quale il giallo andava mostrato prima).

A Rostov il progetto tattico di Tite è quindi riuscito a metà, ma nulla è compromesso visto che ci sono ancora le sfide con Costarica e Serbia. Certo però che Miranda avrebbe potuto essere più attento nell’occasione del gol dell’1-1 elvetico, anche se Zuber ha dato l’impressione di spingere l’avversario. Inutili le proteste dei verdeoro che hanno invocato almeno un ‘check’ dell’arbitro con i colleghi al video, idem per la caduta in area di Gabriel Jesùs al 28′ della ripresa: non era questa la partita giusta per far ricorso alla tecnologia.

E non era certo questo il modo in cui il Brasile, e soprattutto i suoi rappresentanti in campo, avrebbero voluto festeggiare il 60/o anniversario della prima volta di Garrincha e Pelé assieme, che poi, nel corso del Mondiale svedese, si sarebbe tradotta nella Coppa Rimet e quindi nel primo titolo mondiale.

Il Brasile ha dato spettacolo solo per una trentina di minuti, poi è calato il sipario e la ragnatela tattica degli svizzeri si è rivelata efficace. Inutili le alchimie del Professor Tite, al quale servirà qualche preghiera in più per migliorare la sua squadra anche se detesta mischiare il sacro col profano. Si può dire comunque che a Rostov Brasile e Svizzera hanno confermato ciò che si era già visto nel corso delle rispettive eliminatorie, ovvero che hanno, numeri alla mano, due delle migliori difese del Mondiale.

La Selecao ha dato anche l’impressione di avere tanti giocolieri ma di patire la mancanza di un vero stoccatore, nonostante le qualità di Gabriel Jesùs: possibile, quindi, che qualcuno ricominci a rimpiangere Diego Costa, che ha scelto di giocare per la Spagna.

La Svizzera ha avuto il merito di reagire dopo la bella rete di Coutinho, con uno ‘chutaço’ da fuori dopo la respinta della difesa avversaria sul cross di Marcelo, soffrendo e poi riuscendo a tratti a fare la partita. Ha continuato a farsi valere anche dopo la rete del pareggio, con un colpo di testa di Zuber sul corner di Shaqiri (il migliore dei suoi secondo Pelé) e ha patito la pressione della Selecao solo nel finale, quando Coutinho, Fernandinho e Miranda hanno sprecato occasioni.

Così nel Mondiale delle grandi che cominciano stentando (anche la Spagna ha mancato la vittoria), per ora a farla da padrone è Ronaldo, non il Fenomeno, ormai qui solo come spettatore, ma il marziano che ne ha fatti tre alla Spagna.