Trump minaccia dazi alla Cina per altri 200 miliardi

Il presidente americano Donald Trump circondato da un gruppo di suoi sostenitori.
Il presidente americano Donald Trump.

NEW YORK. – Donald Trump non molla e anzi lancia un nuovo affondo contro il ‘Made in China’: nel mirino ci sono 200 miliardi di dollari di prodotti, che vanno ad aggiungersi ai 50 miliardi già colpiti nei giorni scorsi. E che potrebbero salire a un totale di 450 miliardi, pari all’89% dell’import americano dalla Cina nel 2017, se Pechino reagirà.

L’ira della Cina è esplosa in un comunicato del ministero del Commercio, che ha bollato come “un ricatto” quello di Trump. Con la tensione che sale sempre di più fra le due maggiori economie del mondo e lo spettro di una guerra commerciale fra giganti, le borse mondiali sono affondate. Le piazze finanziarie asiatiche hanno chiuso in profondo rosso, con Shanghai che ha perso il 3,03%. In territorio negativo anche l’Europa, che comunque ha contenuto le perdite. Non si è salvata neanche Wall Street, con il Dow Jones che ha bruciato tutti i guadagni del 2018.

La minaccia americana di nuovi dazi contro la Cina è arrivata nel giorno della nuova visita – la terza in tre mesi – del leader nordcoreano Kim Jong-un a Pechino per incontrare il presidente Xi Jinping. Una visita inattesa che rischia di alimentare i ‘sospetti’ di Trump proprio sul ruolo di Xi nelle trattative fra Washington e Pyongyang: la Cina è infatti da un lato il maggiore partner commerciale degli Stati Uniti e dall’altro l’attore più importante su cui Trump può contare per la campagna di massima pressione su Kim per l’abbandono dell’arsenale nucleare.

“Quella fra Stati Uniti e Cina è solo una disputa commerciale, niente di più”, ha però tagliato corto Peter Navarro, il consigliere commerciale falco di Trump, definendo il piano di dazi del presidente “coraggioso” e “visionario”. Le trattative con Pechino, ha spiegato, non hanno finora condotto a nulla in termini di riduzione degli squilibri e di protezione della proprietà intellettuale: “La Cina ha da perdere molto più di noi” in questa partita, comunque “restiamo disponibili a trattare” prima dell’imposizione di ulteriori dazi fino a 450 miliardi di dollari.

I negoziati appaiono però in salita, complicati dalla decisione del Senato americano di bocciare il salvataggio di ZTE. E’ in questo quadro di altissima tensione che Trump ha ordinato al Dipartimento del Commercio di individuare i prodotti cinesi che potrebbero essere colpiti da nuove tariffe del 10%.

“Le ultime azioni della Cina indicano chiaramente la sua determinazione a svantaggiare in maniera permanente e ingiusta gli Stati Uniti. Questo è inaccettabile”, ha tuonato il presidente americano senza risparmiare critiche anche a Canada e Messico, con i quali gli Usa sono impegnati a rivedere l’accordo di libero scambio del Nafta.

Per Trump è una partita commerciale quindi a tutto campo, con Washington che non sembra disposta a cedere su nulla nel nome dell’America First.

(di Serena Di Ronza/ANSA)

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